Imposte

Credito «fantasma» per il Sud

immagine non disponibile

di Alessandro Sacrestano

Sempre sul fronte dei bonus fiscali , non c’è stato ancora alcun feedback ministeriale sui lunghi tempi di attesa da parte delle imprese richiedenti il credito d’imposta per i nuovi investimenti in beni strumentali al Sud e che sono sottoposte alle verifiche previste dal Dlgs 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia).

Sembra, infatti, inspiegabile il lasso di tempo necessario a fornire una risposta, atteso che l’ agenzia delle Entrate può tempestivamente accedere alla consultazione della Banca dati nazionale appositamente predisposta.

Nel frattempo, però, spunta un’ulteriore anomalia nel procedimento che gestisce il riconoscimento del credito d’imposta e l’autorizzazione a fruirne in compensazione. Dopo aver trasmesso telematicamente il modello CIM17, utile alla richiesta del credito d’imposta, molti contribuenti stanno riscontrando che, da un controllo sul proprio cassetto fiscale, nella sezione “altre agevolazioni”, rilevano come “concesso” il bonus fiscale richiesto, con tanto di protocollo di concessione. Tutto perfetto si potrebbe pensare; sennonché i contribuenti “acquisiscono” la notizia per puro caso, attraverso la mera consultazione del cassetto fiscale, in quanto in molti lamentano di non aver mai ricevuto, nemmeno attraverso l’eventuale intermediario incaricato, la prevista comunicazione per la fruizione del credito.

Supponendo una possibile anomalia del sistema telematico nell’invio dell’autorizzazione all’utilizzo del credito di imposta, molti dei contribuenti interessati stanno contattando a mezzo mail il centro operativo di Cagliari, incaricato di gestire il flusso telematico, senza però ricevere alcuna risposta. Eppure, una risposta sarebbe indispensabile, atteso che in assenza di notifica di un provvedimento formale, le imprese beneficiarie delle agevolazioni rischiano non poco decidendo di utilizzare il bonus.

Quindi allo stato attuale, oltre al danno dovuto alla lungaggine subita per le lentezze dei controlli antimafia, si aggiunge la beffa di avere a disposizione un credito che, senza formale autorizzazione, non può essere utilizzato. Intanto le imprese restano al palo e rimangono pochi giorni per rispettare gli investimenti previsti per il 2017.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©