Dal Gse incentivi per il biometano
Si riapre la partita del biometano: il 2 marzo il ministero dello Sviluppo economico ha firmato il decreto che rilancia gli incentivi per la produzione di biometano per i trasporti puntando soprattutto su quello ottenuto da rifiuti, scarti e sottoprodotti e rendendo più semplice riconvertire al biometano impianti a biogas esistenti, aiutando la filiera agricola.
Al via libera della Commissione Ue è seguita la firma del ministero dello Sviluppo economico e ora si attende la pubblicazione in «Gazzetta ufficiale». Le norme entreranno in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione.
La nuova disciplina nasce dal fatto che la precedente (Dm 5 dicembre 2013) non aveva ottenuto significativi successi. Sono cambiate priorità e target. Infatti, il nuovo decreto punta tutto sul biometano immesso nella rete del gas naturale da impiegare nel settore dei trasporti, questo per spingere il raggiungimento del target Ue (10% al 2020 del consumo di energie rinnovabili nel settore dei trasporti).
Il biometano per i restanti usi sarà oggetto di successivo provvedimento una volta raggiunto il target delle rinnovabili nel settore dei trasporti.
Le risorse previste dalla misura di sostegno ammonterebbero a 4,7 miliardi per il periodo dal 2018 al 2022.
I beneficiari
La misura si rivolge a tutta la filiera di produzione del carburante alternativo destinato al trasporto, compreso il settore agricolo e quello della gestione del ciclo dei rifiuti. Le agevolazioni sono concesse ai nuovi impianti di produzione di biometano che entrano in esercizio dopo la data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2022. Possono fruire del regime di sostegno anche gli impianti esistenti per la produzione e utilizzazione del biogas che – dopo l’entrata in vigore del Dm – vengono convertiti (anche parzialmente) alla produzione di biometano.
Le agevolazioni vengono concesse nel limite massimo di producibilità annua di biometano pari a 1,1 miliardi di standard metri cubi.
Le domande
Condizione preliminare per l’accesso ai benefici è il rilascio da parte del Gse (Gestore dei servizi energetici) del riconoscimento dell’impianto e relativa qualifica, entro un anno dall’entrata in esercizio. Entro 120 giorni il Gse accoglie o rigetta la domanda.
La richiesta può essere fatta anche da impianti già qualificati o in corso di qualificazione in base al precedente Dm 5 dicembre 2013, purché la domanda sia presentata entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Il produttore, accolta la richiesta, rinuncia al regime precedente del 2013.
Gli incentivi
Il meccanismo incentivante riprende quello già usato in passato ma lo semplifica. I certificati di immissione in consumo (Cic) vengono riconosciuti dal Gse ora solo al produttore di biometano a condizione che documenti che le quantità prodotte siano state vendute nel mercato dell’autotrazione. A questo scopo il produttore è obbligatorio fornire al Gse la copia del contratto di fornitura con il soggetto che lo immette in consumo (distributori stradali e autostradali o impianti di distribuzione privati o intermediari). Un Cic vale 10 Gcal (gigacalorie) di immesso in consumo.
Nel caso di biometano «avanzato», come quello prodotto, ad esempio, da alghe, rifiuti scarti, sottoprodotti, il produttore può optare per la vendita diretta al Gse valorizzata a un prezzo pari a quello medio ponderato con le quantità, registrato sul mercato a pronti del gas naturale gestito dal Gestore dei mercati energetici (Gme) nel mese di cessione ridotto del 5%. Il Gse collocherà le quantità di biometano così acquistate, tramite aste pubbliche ai soggetti obbligati, ossia alle società del settore carburanti per autotrazione obbligate all’immissione in consumo di determinate percentuali di biocarburanti ai sensi del Dl 2/2006 convertito dalla legge 81/2006. Oltre a questo prezzo il Gse riconoscerà al produttore di biometano «avanzato» i corrispondenti Cic (in questo caso un Cic ogni 5 GCal di immesso), valutandoli 375 euro ciascuno.
Il produttore di biometano avrà anche la facoltà di vendere a clienti privati del settore autotrazione e di cedere i Cic così maturati al Gse, sempre allo stesso valore di 375 euro.
La durata dell’agevolazione è ventennale ma l’incentivo alternativo per il biometano “avanzato” ha durata decennale, dopodiché si applicherà il regime dei Cic.
Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale sono attese le disposizioni attuative da parte del Gse.