DECRETO FISCALE/2 - Avvisi bonari, liti e Pvc in cerca di più appeal
Quindici proposte per migliorare, chiarire o rendere più attraente la pace fiscale. In attesa che in commissione Finanze al Senato si entri nel vivo con la presentazione e la discussione degli emendamenti al decreto fiscale, gli esperti del Sole 24 Ore hanno individuato un panel di possibili interventi. C’è naturalmente l’estensione della sanatoria agli avvisi bonari, su cui già il Governo con il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci (Lega) ha espresso un’apertura in tal senso (si veda Il Sole 24 Ore del 1° novembre). Ma una proposta di allargamento potrebbe riguardare anche gli atti di irrogazione sanzione, che per ora possono entrare nel perimetro della definizione agevolata solo dalla “porta” delle liti pendenti, ossia se è stato impugnato l’atto. Proprio sul versante delle controversie, manca una soluzione nel caso in cui al 24 ottobre 2018 (data di entrata in vigore del Dl 119/2018) il contribuente abbia un contenzioso in corso per cui è stato disposto il rinvio dalla Cassazione al Ctr. Secondo gli esperti del Sole 24 Ore, si potrebbe prevedere una definizione agevolata con una percentuale più conveniente del 20% (cioè quella attualmente prevista per le decisioni favorevoli della Ctr) o una percentuale minima nell'ipotesi in cui l'ultima pronuncia sia favorevole al contribuente e totale in caso sia favorevole all'Ufficio. Sui Pvc, invece, il suggerimento è di prevedere che che il contribuente possa definire anche solo alcuni dei rilievi contenuti.