Definizione ruoli, un gioco a somma positiva con una sanatoria anche delle liti pendenti
Il contribuente, che presenta la dichiarazione di definizione agevolata, deve rinunciare all’eventuale contenzioso in corso, di qualsiasi natura esso sia, tributario, previdenziale o altro e in qualsiasi grado di giudizio sia pendente. La lite, invece, prosegue per le altre somme. Per evitare disparità di trattamento, si devono mettere sullo stesso piano i contribuenti che hanno presentato ricorso, sia in presenza di sentenze favorevoli al contribuente, sia in presenza di sentenze favorevoli all’ente impositore. Senza dimenticare che sono ammessi alla rottamazione anche i contribuenti che non hanno presentato alcun ricorso contro le richieste di pagamento dell’agente della riscossione.
Quale potrebbe essere una via d’uscita? Una soluzione ci viene dal recente passato. In occasione delle precedenti sanatorie, la rottamazione cartelle è stata sempre “accompagnata” dalla chiusura delle liti pendenti. In questo modo, i contribuenti potevano scegliere a quale delle due sanatorie aderire. Per fare questo, occorrerebbe riaprire la definizione delle liti pendenti, eliminando però il limite di 20mila euro, che era stato previsto per la precedente definizione che si è chiusa il 2 aprile 2012.
Le regole per la chiusura delle liti pendenti prevedevano il pagamento di un forfait di 150 euro se la lite non superava i 2mila euro. Se la lite superava i 2mila euro, si doveva pagare:
■il 10% del valore della lite, in caso di soccombenza dell’amministrazione finanziaria nell’ultima o unica pronuncia giurisdizionale resa;
■il 50% del valore della lite in caso di soccombenza del contribuente nell’ultima o unica pronuncia giurisdizionale resa;
■il 30% del valore della lite, nel caso in cui la lite penda ancora nel primo grado di giudizio e non sia stata ancora resa alcuna pronuncia giurisdizionale.
Una rottamazione più semplice accompagnata dalla chiusura delle liti pendenti aumenterebbe notevolmente gli incassi per l’erario, evitando anche di generare nuovo contenzioso.
La rottamazione abbinata alla chiusura delle liti pendenti costituirebbe anche una tregua per chiudere le tante liti tra Fisco e contribuenti, con gli uffici dell’agenzia delle Entrate, che si trovano a gestire una grossa mole di contenzioso. Con benefici per i contribuenti e per le casse dell’erario.