Depositi Iva, doppio controllo sulla dichiarazione sostitutiva
A conclusione del difficile iter di approvazione delle nuove regole che disciplinano il regime del
La dichiarazione sostitutiva
L’articolo 50-bis, comma 6, del Dl 331/93 prevede che l’estrazione da un deposito Iva di beni immessi in libera pratica precedentemente introdotti nel deposito stesso può avvenire con autofattura a condizione che chi estrae rispetti le modalità e le tempistiche di presentazione di una apposita garanzia imposte dal decreto ministeriale del 23 febbraio 2017. In effetti, il decreto, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale »del 17 marzo, prevede che la garanzia debba essere prestata solo da coloro che non rispettano i seguenti requisiti:
■corretta presentazione della dichiarazione Iva, se obbligato, nei tre periodi d’imposta antecedenti l’operazione di estrazione;
■corretta esecuzione dei versamenti, se dovuti, relativi all’Iva sulla base delle ultime tre dichiarazioni presentate alla data dell’operazione di estrazione. Sono corretti i versamenti, anche in forma rateale, di definizione delle comunicazioni di irregolarità ai sensi dell’articolo 54-bis del Dpr 633/1972;
■assenza di un avviso di rettifica o di accertamento definitivo per il quale non sia stato effettuato il pagamento per violazioni relative ad emissione e utilizzazione di fatture false notificati nel periodo d’imposta in corso ovvero nei tre periodi antecedenti l’operazione di estrazione;
■assenza della formale conoscenza dell’inizio di procedimenti penali o di condanne o di applicazione della pena a norma dell’articolo 444 del Codice di procedura penale, a carico del rappresentante legale per uno dei delitti previsti dagli articoli 2, 3, 5, 8, 10, 10-ter, 10-quater e 11 del Dlgs 74/2000 e dall’articolo 261 del Rd 267/1942.
Per attestare il rispetto delle predette condizioni il regolamento prevede che chi estrae deve produrre all’atto della prima estrazione una dichiarazione sostitutiva di atto notorio al depositario, dichiarazione che è valida per l’intero anno solare di presentazione. Il provvedimento in esame dell’Agenzia proprio a questo scopo approva il modello della dichiarazione sostitutiva
I controlli
La dichiarazione sostitutiva viene, poi, trasmessa, come previsto dalle istruzioni al modello, dal depositario via
La trasmissione alle Entrate, come fissato dal decreto, consente agli uffici di procedere, anche sulla base di analisi del rischio di evasione o di frode, ad opportuni controlli ivi compresi quelli connessi alla verifica dell’effettiva sussistenza dei requisiti di garanzia dichiarati dal contribuente. A questo scopo le direzioni regionali che ricevono la dichiarazione sostitutiva la trasmettono sempre via pec alle
Sempre in relazione ai controlli le direzioni regionali comunicheranno periodicamente alla
La bozza del modello di dichiarazione sostitutiva per i depositi Iva
La bozza delle istruzioni alla dichiarazione sostitutiva