Digitale, brevetti e made in Italy: mix di incentivi da 370 milioni
Un mix da 370 milioni. Con operatività piena rinviata a un labirinto di decreti attuativi e con un potenziale problema di copertura dovuto all’impiego di fondi che per l’80% sono destinati obbligatoriamente solo alle regioni del Sud. È il quadro degli interventi del Dl crescita proposti dal ministero dello Sviluppo economico tra digitalizzazione, economia verde e made in Italy, capitalizzazione di impresa. Eccoli nel dettaglio.
Scattano agevolazioni per progetti di ricerca e sviluppo nel settore dell’economia circolare (riduzione, riciclo e riuso di rifiuti) di durata compresa tra uno e tre anni e con spese e costi ammissibili tra 500mila euro e 2 milioni. Si prevede una dote totale di 140 milioni tra finanziamenti agevolati (100 milioni) e contributi diretti alla spesa (40 milioni). Quest’ultima quota sarebbe coperta con il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), che però è per legge destinato per almeno l'80% alle sole regioni del Mezzogiorno.
Ammonta invece a 100 milioni in due anni la dote che, stando al testo di ingresso in consiglio dei ministri, viene messa in gioco per agevolare progetti di trasformazione digitale connessi alle tecnologie 4.0 nel settore manifatturiero. Gli incentivi - 80 milioni per finanziamenti agevolati e 20 a fondo perduto - sono destinati a imprese con ricavi da 500mila euro in su per progetti con spese pari ad almeno 200mila euro. In questo caso si attinge alla disponibilità del Fondo crescita sostenibile del ministero.
Quanto al capitolo made in Italy, scende dai 100 milioni inizialmente previsti a 30 milioni la disponibilità del Fondo che dovrà supportare le aziende che si iscrivono al registro dei marchi storici. Anche in questo caso si utilizza l’Fsc vincolato per l'80% a favore del Sud. Si finanziano invece con 1,5 milioni annui i consorzi nazionali che operano all’estero, con un credito d’imposta del 50%, fino a 30mila euro, per le spese sostenute per la tutela legale dei prodotti colpiti dal fenomeno dell'”italian sounding”. Copertura prevista utilizzando una quota dei fondi per il bonus ricerca.
Una norma a sé riguarda poi i “voucher inventori”: 6,5 milioni annui per tre anni per le startup che acquistano servizi di consulenza relativa alla brevettabilità dell’invenzione e alla stesura della domanda di brevetto.
Novità infine per la “Nuova Sabatini” con tetto al finanziamento agevolato per singola impresa che sale da 2 a 4 milioni e contributo statale erogabile in un’unica soluzione se il prestito bancario non supera 100mila euro. Il meccanismo della “Nuova Sabatini” viene poi esteso a finanziamenti bancari per le imprese che intendono varare aumenti di capitale. In pratica scatta un contributo statale pari all’ammontare complessivo degli interessi su un finanziamento bancario calcolato in via convenzionale nel 5% per le micro e piccole imprese e nel 3,575% per le medie imprese. In tutto per questa misura il decreto crescita stanzia 80 milioni fino al 2024.