Diritti camerali, ufficiali gli aumenti per le imprese
Il decreto del ministero dello Sviluppo economico del 22 maggio 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 giugno , elenca le Camere di commercio che applicheranno una maggiorazione sul diritto annuale 2017.
Per l’anno 2017 l’articolo 28 della legge 114/14 ha stabilito che l’importo del diritto annuale dovuto alle Camere di commercio dai soggetti iscritti nel registro imprese sia del 50 per cento inferiore a quello fissato per il 2014.
Quindi, ad esempio, le imprese individuali versano 44 euro e le società di persone e capitali come importo minimo 100 euro.
Prima della riforma delle Camere definita con il Dlgs 219/16 ciascuna Camera aveva la facoltà di decidere in autonomia l’aumento dell’importo base fino a un massimo del 20 per cento ma solamente per la realizzazione, in cofinanziamento e sentite le associazioni di categoria, di importanti progetti per lo sviluppo locale.
La riforma ha confermato questa facoltà, ma ha fissato nuove regole sia per la selezione dei progetti sia per la verifica dei risultati.
Spetta ora al ministero autorizzare l’aumento richiesto dalle Camere,su proposta di Unioncamere, che è condizionato al finanziamento dei progetti camerali, condivisi con la Regione, indirizzati alla attuazione di «politiche strategiche nazionali» in tema di sviluppo economico e di servizi alle imprese.
Unioncamere, nei mesi scorsi, ha sollecitato le Camere interessate ad applicare l’aumento ad assumere delibere su uno o più di quattro temi: il programma Industria 4.0; promozione della cultura e turismo; internazionalizzazione delle imprese; alternanza scuola-lavoro.
A questo scopo hanno deliberato 79 Camere elencate nell’allegato al decreto del 22 maggio; 77 hanno fissato una maggiorazione del 20 per cento, una del 10 e una ha optato per il 10 per il 2017 e 20 per il 2018-19.
Il decreto ha stabilito che l’aumento si applicherà per il triennio 2017-19.
Ovviamente le Camere che non hanno deciso l’aumento parteciperanno ai progetti nazionali con le risorse standard.
La novità sostanziale è rappresentata dalle regole severe fissate nel decreto per monitorare la gestione dei progetti attuati con l’aumento.
Entro il 31 gennaio 2018 ciascuna Camera deve inviare al ministero e al Comitato indipendente di valutazione delle performance camerali un rapporto sui risultati dei singoli progetti; in particolare vanno indicate le iniziative che coinvolgono le Camere quali enti inseriti nella rete dei «centri di trasferimento tecnologico su tematiche Industria 4.0».
Il ministero sulla base del rapporto può decidere la revoca della autorizzazione all’aumento per il 2018-19.
Il decreto del Mise chiarisce che le imprese che hanno già versato il diritto base 2017 possono effettuare il conguaglio entro il termine per il secondo acconto delle imposte sui redditi.