Imposte

Dl Sud, il bonus del 150% supera il perimetro macchine utensili

di Alessandro Sacrestano

Prende forma il disegno di ampliare e, per certi versi, chiarire l'ambito applicativo del cosiddetto iperammortamento.

La norma, introdotta dalla legge di bilancio per il 2017 (legge 232/16), è figlia della filosofia di Industria 4.0, e premia i soggetti che effettuano investimenti innovativi, diretti a favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale, specificamente elencati nell’allegato A della legge di Bilancio.

Nel merito, l’agevolazione consiste nel maggiorare il costo di acquisizione dei beni del 150%, ed è operativa fino al 31 dicembre 2017. In alcuni casi, poi, sarà possibile effettuare l’investimento entro il 30 giugno 2018, pagando un acconto pari al 20% e con l’accettazione dell’ordine da parte del fornitore entro la fine del 2017.

L’iter di conversione in legge del Dl 243/2016, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno, ha approvato un emendamento che, in primis (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), ha reso più comprensibile il novero di alcuni beni agevolabili.

Ad esempio, fra i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti, segnatamente a quelli utilizzati nella produzione e nella trasformazione di materiali o materie prime, il riferimento alle macchine “utensili” è stato eliminato, lasciando il più generico riferimento a tutte le tipologie di macchine o impianti.

Viene poi chiarito che alcuni beni, quali i dispositivi, la strumentazione e la componentistica intelligente, sono agevolabili in quanto «beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave Industria 4.0». Per le stesse ragioni, sono, invece, stati esclusi dall’agevolazione i «filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche e organiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o fermare le attività di macchine e impianti».

Molto apprezzato, infine, è stato il passaggio a proposito della dichiarazione che l’impresa dovrà acquisire nel caso di beni aventi ciascuno un costo di acquisizione superiore a 500.000 euro.

Questa documentazione consta in una perizia tecnica giurata, rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o da un ente di certificazione accreditato, attestante che:

• il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo negli elenchi di cui all’allegato A o all’allegato B della legge di Bilancio;

• il bene è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Ebbene, nel caso la documentazione sia richiesta ad un ente di certificazione, le modifiche in corso di introduzione alla Finanziaria hanno previsto che essa si esaurisca in un più semplice «attestato di conformità».

Un ulteriore emendamento al Dl Mezzogiorno ha riguardato l’introduzione di una specifica disposizione, che consente all’Agenzia per la coesione territoriale di stipulare apposite convenzioni con le società in house delle amministrazioni dello Stato, con l’obiettivo di rafforzare l’attuazione della programmazione 2014-2020, sostenere la crescita economica ed accelerare la realizzazione degli interventi delle politiche di coesione. Il tutto allo scopo di evitare le difficoltà e i ritardi che hanno caratterizzato l’attuazione delle politiche di coesione nel precedente ciclo di programmazione 2007/2013. Tutto ciò, come chiarisce l’ultima versione dell’emendamento, entro i limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.

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