Professione

Dottori commercialisti, dalla Cassa bonus asili fino a mille euro

In arrivo il contributo di paternità e incentivi per la formazione

di Federica Micardi

La Cassa di previdenza dei dottori commercialisti stanzia per il secondo anno consecutivo, un contributo per le spese di asili nido e scuole dell’infanzia sostenute dagli iscritti per il periodo 1° settembre 2022 – 31 luglio 2023.

Il fondo stanziato ammonta a 2 milioni di euro e l'importo massimo erogabile è di mille euro.

Il bando è aperto agli iscritti alla Cassa che nella dichiarazione 2022 hanno dichiarato un reddito professionale non superiore a 30mila euro. Il rimborso è pari alla spesa sostenuta e documentata, fino a mille euro per ogni figlio; non sono ammissibili le spese inferiori a 200 euro. La domanda, una per ogni figlio, deve essere presentata utilizzando il servizio online Das che sarà disponibile dal 1° agosto 2023 al 31 ottobre 2023. Rispetto all'anno scorso non è previsto un limite di età per i genitori e l'aiuto viene riconosciuto anche per i figli in affido. «Un altro sostegno per le famiglie – anticipa il presidente della Cassa Stefano Distilli – è il contributo di paternità, da mille a duemila euro, già deliberato dalla Cassa e in attesa del nulla osta ministeriale».

Oltre ad aiuti economici per “semplificare” la vita degli iscritti, ci sono anche quelli a sotegno della professione.

Ripartirà a breve il bando sulle aggregazioni professionali, in attesa del volano promesso dal governo di incentivi fiscali, perché al momento fiscalmente le aggregazioni sono penalizzate. Sarà ripresentato anche il bando per incentivare gli investimenti in software, tecnologie e cyber security e sarà sovvenzionata la formazione che mira a sviluppare nuove competenze, un esempio il filone degli Esg che secondo Distilli è destinato a diventare una base di lavoro importante per la categoria.

L’attenzione della Cassa negli ultimi tempi si rivolge anche ai potenziali iscritti futuri.

L’ente ha appena concluso un progetto sperimentale con l’Università La Sapienza di Roma. «Un seminario inserito nel corso di laurea di economia – spiega Distilli – dove si è parlato di professione e previdenza. In un prossimo futuro – prosegue Distilli - ci piacerebbe replicare questo format con altre università, un progetto che vedrà coinvolte le istituzioni di categoria, in primis il Consiglio nazionale». Che la professione di commercialista sia poco conosciuta dagli universitari è emerso da un sondaggio, elaborato da due studentesse di economia dell’università di Genova, e presentato a novembre all’evento Previdenza in tour; dal sondaggio che ha coinvolto studenti e neolaureandi dell’ateneo ligure, è emerso che c’è molta confusione sulle mansioni del commercialista, sugli effettivi sbocchi della professione e sulle possibilità di crescita.

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