Adempimenti

Enti non commerciali, Redditi «distingue» dividendi e plusvalenze

di Agnese Menghi

Gli enti non commerciali (articolo 73, comma 1, lettera c del Tuir) sono chiamati alla compilazione del modello Redditi Enc, da presentarsi entro l’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta (articolo 2 del Dpr 322/1998). La proroga al 31 ottobre 2018 operata dalla legge di Bilancio 2018 per le dichiarazioni in scadenza al 30 settembre, è fruibile anche dagli enti non commerciali, qualora il periodo d’imposta coincida con l’anno solare o sia terminato nell’intervallo ricompreso tra il 1° e il 30 dicembre 2017.

Da ciò deriva che la dichiarazione si considera valida purché tardiva, quando è presentata entro il 29 gennaio 2019, cioè entro 90 giorni dalla scadenza originaria. Il modello è riservato a: gli enti pubblici e privati diversi dalle società, i trust che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale e gli organismi di investimento collettivo del risparmio residenti nel territorio dello Stato. Tali soggetti nel corso del 2017 sono stati interessati dalle modifiche apportate alla tassazione degli utili percepiti per la partecipazione in una società. Si ricorderà, infatti, che il Dm 26 maggio 2017 ha stabilito nuove percentuali di imponibilità per i soggetti Irpef al fine di adeguarle alla nuova aliquota Ires pari al 24 per cento. Anche gli enti non commerciali, seppur soggetti Ires, dovranno prestare attenzione alla data di maturazione dell’utile incassato, in quanto è il momento rilevante ai fini della tassazione.

A seguito di questo decreto, i dividendi percepiti dagli Enc dovranno essere tassati nelle seguenti misure:
•nel limite del 77,74%, se formati con utili prodotti fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2016 (detassazione del 22,26%);
•in misura integrale (100%), se formati con utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016.

Si ricorda, inoltre, che nella circolare 6/E/2015, tale regime impositivo si applica a tutti gli utili percepiti dagli enti non commerciali, non assumendo rilevanza che gli stessi siano realizzati o meno nell’ambito dell’esercizio di un’attività di impresa. Si tenga presente, poi, che già nel 2014 la percentuale di imponibilità per gli Enc era stata innalzata, passando dal 5% al 77,74%; è evidente, quindi, di come la tassazione degli utili percepiti abbia subito una notevole trasformazione, considerando il punto di partenza del 5% e l’attuale integrale imponibilità.

Per quanto riguarda le plusvalenze derivanti dalle partecipazioni, invece, l’articolo 2 del Dm 26 maggio 2017 prevede le seguenti soglie di esenzione (o di indeducibilità, nell’ipotesi in cui si sia conseguita una minusvalenza):
•41,86% se realizzate a decorrere dal 1° gennaio 2018 (imponibili al 58,14%);
•50,28% se l’atto di realizzo è stato posto in essere prima del 1° gennaio 2018 (imponibili al 49,72%), a prescindere di quando poi avviene il pagamento del corrispettivo.

Ai fini dichiarativi, l’indicazione del dividendo e della plusvalenza varia a seconda dell’attività dell’ente non commerciale in cui sono stati conseguiti i proventi. Di conseguenza, dovranno essere riportati:
•nel quadro RC, se conseguiti in regime di impresa da enti a contabilità pubblica;
•nei quadri RF o RG, a seconda della contabilità adottata, nel caso di conseguimento nell’ambito del reddito di impresa;
•nel quadro RL, nelle altre ipotesi.

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