Entrate, più incentivi per i controlli su professionisti e piccole imprese
Il tema della privacy tiene banco anche nella nuova convenzione tra Mef e agenzia delle Entrate. E, in qualche modo, l’amministrazione finanziaria cerca di inviare un messaggio tranquillizzante, almeno in termini di buone intenzioni, all’allarme lanciato dal Garante sulla tutela dei dati personali. L’Agenzia, infatti, si impegna a monitorare ed eventualmente a rafforzare « le misure di sicurezza relative all’accesso degli enti della pubblica amministrazione all’Anagrafe tributaria e all’Anagrafe dei rapporti finanziari». Sotto attenta osservazione anche gli impatti del nuovo regolamento europeo Gdpr sul ciclo di sviluppo sulle soluzioni tecnologiche, a cui si aggiungono attività di controllo da parte dei titolari dei trattamenti in allineamento con l’ufficio protezione dati personali e con l’ufficio sicurezza informatica.
Una convenzione che, complice la crisi politica e il cambio di Governo, arriva fuori tempo massimo di fatto, a due mesi dalla fine dell’anno. Anche per questo motivo non tiene conto del recupero aggiuntivo di 3,2 miliardi per il 2020 chiesto dalla manovra di bilancio in Parlamento. Infatti il target di recupero dal contrasto all’evasione fissato dalla convenzione è in linea con le attese indicate negli anni precedenti: 14,2 miliardi per il 2019, 14,3 miliardi per il 2020 e 14 miliardi per il 2021.
Risultati che però richiedono un miglioramento di efficienza. Performance che nella convenzione viene misurato con la discesa nel triennio 2019-2021 da 71 centesimi a 65 centesimi per ogni 100 euro riscossi.
Nella gestione delle Entrate vanno conteggiate anche gli 82 milioni di euro destinati dalla convenzione per l’incentivazione del personale suddivisi sulle tre aree strategiche: servizi, prevenzione e contrasto. A quest’ultima sono riservate le risorse maggiori pari a 32,8 milioni di euro. Tra gli obiettivi prefissati e più remunerati spiccano i 120mila accertamenti su imprese di piccole dimensioni e professionisti, a cui vengono destinati 6 milioni di incentivi. Complice l’estensione e le nuove adesioni al regime forfettario, l’Agenzia sceglie quindi di mirare il numero di controlli riducendoli a 120mila (l’anno scorso erano programmati 140mila e si è chiuso a 140.238) ma di prevedere il doppio degli incentivi (appunto 6 milioni rispetto ai 3 del 2018).
Ma uno dei problemi per l’Agenzia resta il personale. Nel 2019 la tendenza all’aumento delle uscite si dovrebbe invertire, ma tra quest’anno e il 2021 sono complessivamente previste circa 4mila esodi, tra quelle volontarie e quelle di quota 100. Un fenomeno su cui lanciano un grido d’allarme i sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal/Unsa, Flp) che chiedono al Governo di intervenire stanziando più risorse per il salario accessorio dei dipendenti delle Agenzie fiscali e per un piano straordinario di assunzioni per rafforzare gli organici .