Adempimenti

Esterometro e spesometro, la proroga è ancora sulla fiducia

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di Marco Mobili e Giovanni Parente

Certezza del diritto ancora sconosciuta in campo fiscale. Cambiano le maggioranze e i governi ma la “moda” di annunciare le proroghe e di farle poi materializzare a ridosso o addirittura oltre la scadenza non passa mai. Così anche per lo slittamento al 30 aprile della prima deadline dell’esterometro ( l’invio dei dati delle fatture da e verso soggetti esteri) e dell’ultima dello spesometro non c’è ancora nulla di ufficiale. E pensare che la scadenza sarebbe proprio domani, 28 febbraio.

Sono passate due settimane dall’annuncio fatto dal sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci, al termine di un tavolo tecnico, che i due adempimenti sarebbero stati differiti, anche sul pressing di commercialisti e altre categorie alle prese con il primo test sulla fattura elettronica (la prima moratoria con zero sanzioni scadeva, infatti, il 18 febbraio). Nel frattempo, però, tra un corridoio e l’altro del Mef,è partito il solito «Chi l’ha visto?» sul Dpcm di proroga con gli operatori a sperare almeno in un “comunicato legge” per qualche certezza in più.

Tanto è vero che ieri è dovuto intervenire lo stesso Bitonci con una nota alle agenzie di stampa a «rassicurare i tanti addetti ai lavori, commercialisti in primis: il provvedimento di proroga al 30 aprile prossimo delle scadenze fiscali previste per il 28 febbraio è pronto ed è alla firma del Presidente Conte». Il provvedimento ha già «ricevuto la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato e la firma del ministro dell’Economia, Giovanni Tria».

Dopo la firma del premier, l’iter prevede la registrazione della Corte dei conti e poi la pubblicazione in «Gazzetta». E domani è il 28 febbraio.

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