Estesa anche alle fabbricerie l’iscrizione come impresa sociale
Si auspica chiarimento per i trust onlus che rischiano di restare fuori
Accesso al Terzo settore anche per le fabbricerie. La conversione in legge del decreto Milleproroghe estende a questa particolare tipologia di enti la disciplina prevista dal Cts per gli enti religiosi, consentendo loro di applicare anche la disciplina dell’impresa sociale. Questa soluzione risolve il problema per le fabbricerie che avendo assunto la qualifica di Onlus rischiavano di non poter entrare nel registro unico (Runts) e di non poter assumere la qualifica di ente del terzo settore (Ets) con conseguente obbligo di devolvere il patrimonio incrementale.
Per la loro natura concordataria, infatti, non sarebbe stato possibile assimilarle ad un ente di carattere privato ed inoltre, la presenza nei loro confronti di una rilevante “ingerenza” pubblica avrebbe precluso l’ingresso nel Runts. Un’evenienza questa con conseguenze non indifferenti e tali da penalizzare realtà che, per quanto numericamente limitate, assolvono alla funzione di tutelare patrimoni di rilevanza storica e religiosa. Se la questione dell’accesso al Runts è risolta, restano da definire alcuni aspetti. Occorre considerare che quella delle fabbricerie è una realtà complessa che ricomprende enti con caratteri organizzativi e gestionali non omogenei. Si tratterà, ad esempio, di capire quali tra le attività svolte, escludendo quelle prettamente religiose, potranno qualificarsi di interesse generale e rientrare nel perimetro del cosiddetto ramo Ets. Quest’ultimo potrà accogliere anche le attività “diverse”, ovvero strumentali e secondarie, di carattere commerciale ma nel rispetto dei limiti quantitativi previsti. Quindi i relativi ricavi non potranno superare il 66% dei costi complessivi dell’ente o il 30% delle entrate. Occorrerà verificare con attenzione, ad esempio, le diverse entrate derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso per la visita delle strutture. Da definire anche il coordinamento delle azioni di controllo sulla gestione delle fabbricerie tra il ministero dell’Interno (al quale questa funzione è demandata) ed il ministero del Lavoro (competente ai fini dell’iscrizione al Runts).
La modifica introdotta ha il pregio di chiarire la collocazione nel Runts per questa particolare tipologia di enti. È auspicabile, tuttavia, che si possa seguire la stessa strada anche per altre realtà. È il caso, ad esempio, dei trust onlus che, pur qualificandosi in questa fase come Ets, rischiano di restare fuori dal registro una volta che verrà meno l’anagrafe delle Onlus. Sarà necessario chiarire se i trust rientrano o meno nella categoria residuale «altri enti di carattere privato» richiamati all’articolo 4 del Cts o se, come per le fabbricerie, sarà necessaria una puntuale indicazione legislativa ai fini dell’ammissione nel Runts.
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di Fabio Giordano, Comitato Tecnico AssoSoftware