Fattura elettronica per le cessioni di beni a San Marino facoltativa dal 1° ottobre
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dm del Mef che regola l’intesa tra i due Paesi. Obbligo dal 1° luglio 2022
È arrivato giovedì 15 luglio in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale dell’Economia del 21 giugno scorso che detta le nuove regole per l’interscambio tra l’Italia e San Marino.
Rispetto alle anticipazioni emerse nelle scorse settimane in occasione dello scambio di note tra i due Paesi (si veda l’articolo sul Sole 24 Ore), è confermata la facoltatività per le fatture elettroniche relative alle prestazioni di servizi territorialmente rilevanti fuori dall’Unione europa. Per le cessioni di beni, invece, viene ribadita la decorrenza delle nuove regole: la fattura elettronica sarà facoltativa dal 1° ottobre 2021 e obbligatoria dal 1° luglio 2022.
Da notare che chi è esonerato dalla fattura elettronica in Italia lo sarà anche quando opera con San Marino. Tipico il caso dei contribuenti che applicano il regime forfettario.
Il decreto regola anche le note di variazione, che seguono il formato della fattura di riferimento. Così, ad esempio, le cessioni di beni documentate da fattura elettronica avranno anche le relative note di variazione emesse con lo stesso formato.
Il decreto si occupa anche di regolare le movimentazioni di beni a titolo non traslativo della proprietà (in ipotesi, operazioni di perfezionamento o manipolazione usuali), che non vengono assimilate a cessioni/acquisti.
Le informazioni relative all’interscambio italo-sanmarinese sono fornite dall’ufficio tributario della Repubblica del Titano con appositi elenchi riepilogativi, ma solo con riguardo alle fatture emesse in formato cartaceo.
Risultano in linea di principio confermate, infine, le regole per le vendite a privati, nonché quelle riguardanti i mezzi di trasporto nuovi. Confermata altresì la disciplina per le vendite a distanza nel limite dei 28mila euro. Per tali ultime operazioni valgono le opzioni e, “lato San Marino”, la nomina del rappresentante fiscale in Italia.
Fissato a 8mila euro il limite per gli acquisti da parte di enti, associazioni e soggetti assimilati.