Finanziamenti diretti della Ue: «vincono» i progetti competitivi
Le sovvenzioni europee dirette (gestite cioè direttamente dalla Commissione) possono essere suddivise in diverse categorie: quelle facenti capo al Programma Horizon 2020 , quelle finalizzate alla promozione della cooperazione tra Istituzioni di ricerca, imprese, Ong, privati, in campo culturale, della multimedialità, nel settore sanitario, a promozione di iniziative in campo ambientale e così via.
Tutti questi programmi, che rispondono a scelte mirate dell’Unione, sono appunto gestiti direttamente dalla Commissione, con la metodologia degli inviti a presentare proposte («call for proposals») o dei bandi di gara d’appalto («call for tender») cui possono partecipare i soggetti di volta in volta abilitati, generalmente in cooperazione transnazionale. Le risorse limitate a disposizione di ciascun programma e la partecipazione massiccia ai bandi determinano una fortissima selezione: i progetti presentati devono pertanto essere perfetti dal punto di vista formale e molto competitivi per quanto riguarda i contenuti.
La forma di finanziamento. Nella scelta della forma di finanziamento da utilizzare, è necessario verificare bene che cosa si vuole ottenere: i finanziamenti diretti devono essere utilizzati solo per progetti con un valore aggiunto spendibile a livello europeo; si può invece ricorrere ai Fondi strutturali nel caso di progetti locali (per esempio la valorizzazione di un prodotto locale).
Per ottenere un finanziamento diretto è necessario, oltre ad avere un progetto innovativo, un indispensabile requisito, pena la non ammissibilità: quello della transnazionalità, ossia partner di paesi europei diversi. Quasi tutti i programmi comunitari devono avere un minimo di due o tre partner, contro un massimo di dieci o addirittura quindici soggetti partecipanti. Pertanto, se si è il solo proponente, non ci si può avvalere di questi programmi, ma si deve ricorrere ai Fondi strutturali. Il partner o i partners prescelti non possono essere solo un indirizzo o un nome, ma devono essere strutture che fisicamente lavorano al progetto o ad una sua fase. Questo significa mettere insieme molti soggetti che aiutano e collaborano allo svolgimento di una parte determinata del progetto stesso con un ruolo specifico.
Per individuare il miglior tipo di finanziamento diretto è buona norma tenere presente che se anche la Commissione europea finanzia sempre e soltanto progetti innovativi questo non vuole dire che un progetto utile a sviluppare un prodotto o un processo non possa essere accettato. Sono stati presentati progetti di piccole e medie imprese che non era prevedibile fossero finanziati, ma che i valutatori comunitari hanno ritenuto accettabili proprio sulla base del principio dello sviluppo o perché risolveva una problematica di processo, utile anche ad altre imprese dell’Ue.
Le idee alla base del progetto. Le idee innovative devono però essere di interesse per la Comunità e devono rispondere ai requisiti minimi stabiliti per ogni invito a presentare proposte; devono soprattutto riguardare argomenti e temi di alta rilevanza per lo sviluppo dell’Europa comunitaria. Per spiegare meglio questo concetto si può fare un esempio: se un progetto è volto a creare un sito web per la formazione on-line dei medici generici, può sembrare un’idea interessante, ma deve essere verificata in quanto può già essere stata proposta e finanziata dalla Comunità o può non essere in linea con le strategie della Commissione su questa materia. Bisogna quindi sempre verificare l’idea in quanto i finanziamenti non vengono mai accordati per duplicati di progetti; al limite bisogna trovare quel tanto di originalità che giustifichi un ulteriore finanziamento da parte di Bruxelles.
Deve inoltre risultare chiaro che l’idea progettuale deve essere ben collocata all’interno del programma di riferimento. Non si può deviare un progetto su un programma che non sia idoneo. La Commissione non lo accetterebbe.
I beneficiari. Chi può chiedere una sovvenzione? In genere, la Commissione valuta tre aspetti riguardanti il richiedente un finanziamento:
- Ammissibilità “legale” del richiedente
- Capacità “finanziaria”
- Capacità “tecnica”
La ragion d’essere di una sovvenzione è consentire al beneficiario di realizzare un progetto determinato, il che comporta una serie di diritti e doveri a suo carico. È pertanto importante che il candidato goda di uno statuto giuridico adeguato e possa dare garanzie circa la redditività finanziaria delle sue attività, la sua integrità professionale e la capacità di portare a termine l’azione oggetto di sovvenzione. Sono comunque ammissibili:
- persone giuridiche
- persone fisiche (ma solo in alcuni casi espressamente previsti)
- imprese di natura industriale e commerciale
- università
- organismi di ricerca
- altri soggetti, secondo modalità indicate nei singoli bandi (Ong o altri no profit, ecc.).
Ai vari programmi possono inoltre partecipare le categorie già nominate residenti negli Stati “associati” al programma (diversificati a seconda dei programmi).
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