FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: accise, registro sugli immobili, Iva indetraibile
Accise da calcolare sulle quantità fisiche residue per gli ammanchi dovuti a caso fortuito o forza maggiore. Compravendita di immobili con registro dell’1% solo se ambedue le parti sono titolari di partita Iva. La compravendita di immobili sconta l’imposta di registro dell’1% se entrambe le parti sono titolari di partita Iva. Iva indetraibile per il concessionario auto quando compra il terreno per costruire un immobile residenziale e solo dopo varia l’oggetto sociale. Senza natura di atto pubblico il pignoramento presso terzi poi eseguito dall’Agente della riscossione. Ici dovuta per l’immobile del ministero della Difesa locato a personale che soddisfa prevalente esigenze di carattere privato. Non basta l’apparenza del possesso uti dominus di un immobile per dichiarare gli affitti percepiti come redditi fondiari. Sono alcuni dei temi della rassegna delle massime relative alle principali sentenze in materia societaria e tributaria della Cassazione depositate nella settimana dal 6 al 10 novembre.
In caso di ammanchi l’accisa si calcola sulle quantità fisiche residue
L’accisa dovuta a seguito di introduzione nel territorio comunitario di beni ad opera del soggetto passivo obbligato, nel caso di ammanchi, può essere assolta in base alle effettive quantità fisiche residue solo se questi sono da imputarsi a caso fortuito o forza maggiore. Questo in quanto, nel caso di furto parziale dei beni ad opera di terzi, il venir meno della disponibilità per effetto dello spossessamento, non impedendo il loro ingresso nel circuito commerciale, obbliga comunque il soggetto passivo all’assolvimento dell’accisa sulle quantità originarie.
• Cassazione, sentenza 26419/2017
Compravendita di immobili, registro dell’1% se le due parti hanno partita Iva
Gli acquisti di immobili operati da una società presso soggetti proprietari persone fisiche non titolari di partita Iva non godono dell’imposta di registro in misura proporzionale dell’un per cento perché tale beneficio fiscale è accordato solo ai trasferimenti immobiliari esenti da Iva. Diversamente dal regime di esclusione Iva, sussiste sempre il presupposto impositivo ai fini Iva nel caso di esenzione, ma per scelta espressa del legislatore non è applicabile l’imposta.
• Cassazione, sentenza 26448/2017
Quando è indetraibile l’Iva del terreno per costruire un immobile residenziale
Non spetta la detrazione Iva poiché non rileva quale operazione propedeutica all’esercizio di una futura attività immobiliare l’acquisto di un terreno e la successiva costruzione di un fabbricato a destinazione abitativa posta in essere da un concessionario di auto che solo dopo avere detratto integralmente l’Iva addebitatagli a titolo di rivalsa dal venditore, abbia variato l’oggetto sociale inserendo l’attività immobiliare quale attività principale. Ciò perché l’imprenditore non ha mai titolo per portarsi in detrazione l’Iva addebitatagli a titolo di rivalsa dal venditore nel caso in cui l’acquisto sia riferito ad immobili ad uso abitativo, salvo che l’impresa esercitata non abbia già, quale oggetto esclusivo o principale, la costruzione dei predetti fabbricati.
• Cassazione, sentenza 26436/2017
Senza natura di atto pubblico il pignoramento presso terzi
L’attestazione contenuta nell’atto di pignoramento presso terzi posto in esecuzione sulla regolare notifica delle cartelle di pagamento riferite ai crediti posti in riscossione non è assistita da fede pubblica e non fa piena prova fino a querela di falso. Questo in quanto, nella stesura dell’atto medesimo, l’agente della riscossione non esercita le attribuzioni proprie dell’ufficiale giudiziario e pertanto, ancorché preordinato alla riscossione coattiva di crediti erariali, non acquisisce la natura di atto pubblico conservando invece la natura di mero atto processuale di parte.
• Cassazione, sentenza 26519/2017
Ici sull’immobile del ministero della Difesa locato a personale per uso privato
L’utilizzo di un immobile di proprietà del Ministero della Difesa da parte del personale assegnato per il preminente soddisfacimento di esigenze di carattere privato con pagamento di un canone di locazione non consente all’ente proprietario l’esenzione ai fini Ici perché essa spetta soltanto agli immobili destinati in via esclusiva allo svolgimento dei compiti istituzionali dell’ente proprietario.
• Cassazione, sentenza 26453/2017
Non basta l’apparenza del possesso per dichiarare gli affitti come redditi fondiari
I frutti percepiti attraverso la locazione di un immobile da un soggetto non proprietario e neppure titolare di altro diritto reale non sono redditi fondiari perché non è sufficiente l’apparenza del possesso uti dominus a qualificare come reddito fondiario la percezione dei canoni da parte del locatore.
• Cassazione, sentenza 26447/2017
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