FISCO E SENTENZE/Le massime della Cassazione: contraddittorio, omessa dichiarazione, trust
Dal contraddittorio preventivo per l’iscrizione dell’ipoteca, passando dal peso delle presunzioni in caso di omessa dichiarazione. Senza dimenticare la sequestrabilità dei beni nel trust istituito solo con intento simulatorio e della naturazione dei crediti dell’amministratore delegato nell’ammissione al passivo fallimentare. La rassegna delle principali sentenze di Cassazione in materia tributaria e societaria nella settimana dal 20 al 24 febbraio.
ACCERTAMENTO E CONTENZIOSO
Contraddittorio necessario anche per l’iscrizione ipotecaria
Il concessionario, prima di procedere all’iscrizione dell’ipoteca sugli immobili, deve comunicare al contribuente l’avvio della procedura di riscossione coattiva concedendogli un termine di almeno trenta giorni per presentare osservazioni e la mancata attivazione di siffatto contraddittorio endoprocedimentale causa la nullità del gravame per violazione del diritto alla partecipazione al procedimento.
■ Cassazione, sentenza 4587/2017
Presunzioni super-semplici per l’omessa dichiarazione
In caso di omessa presentazione della dichiarazione il quantum della pretesa accertata può essere determinato dall’amministrazione sulla base di presunzioni semplici prive quindi dei requisiti della gravità, precisione e concordanza (le «super-semplici») e qualora il contribuente intenda contrastarla è tenuto a provare i fatti impeditivi, modificativi o estintivi della pretesa.
■ Cassazione, sentenza 4785/2017
Riscossione sospesa per l’eredità accettata con beneficio d’inventario
In caso di accettazione dell’erede con beneficio d’inventario l’Amministrazione può richiedere con l’avviso di liquidazione le maggiori imposte di successione, ipotecarie e catastali, senza però procedere alla loro riscossione, almeno sino a quando non si conclude la procedura di liquidazione dei debiti ereditari.
■ Cassazione, sentenza 4788/2017
Fuori dal redditometro l’immobile comprato con il denaro del figlio
Il denaro ricevuto dal figlio per acquistare un immobile, che costituisce liberalità indiretta che non necessita di forma scritta, non rileva quale incremento patrimoniale nella rideterminazione sintetica del reddito.
■ Cassazione, sentenza 4795/2017
Dichiarazione Iva per il rimborso in dieci anni
La domanda di rimborso dell’Iva a credito può ritenersi validamente manifestata anche con la sola compilazione, nella dichiarazione annuale, dell’apposito rigo «importo di cui si chiede il rimborso» e dunque, anche senza presentare il modello VR, vale il termine ordinario di prescrizione decennale previsto dal Codice civile anziché il termine decadenziale biennale previsto dal codice processuale tributario.
■ Cassazione, sentenza 4575/2017
SOCIETÀ E BILANCI
Sequestrabili i beni del trust con intento simulatorio
È nullo il trust costituito con intento meramente simulatorio. Poiché non si produce l’effetto di segregazione i beni in esso conferiti dall’amministratore di una società poi dichiarata fallita, possono essere sottoposti a sequestro se viene provato l’intento di sottrarli alle garanzie dei creditori.
■ Cassazione, sentenza 8041/2017
Il credito vantato dall’ad non ha natura privilegiata nell’ammissione al fallimento
Ai fini dell’ammissione al passivo fallimentare il credito vantato dall’amministratore delegato non ha natura di privilegio generale al pari dei crediti di lavoro in quanto l’effettiva attività svolta, che deve essere compiutamente provata dal creditore richiedente, non è comunque riconducibile né alla collaborazione coordinata e continuativa né neppure al contratto d’opera.
■ Cassazione, sentenza 4406/2017
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