FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: impugnazioni, reddito agrario, cessione di ramo d’azienda
Niente litisconsorzio nell’accertamento dei maggiori redditi per il socio di capitali nella società a ristretta base. Impugnazione complessiva in caso di soccombenza. La circolare non può far perdere l’agevolazione fiscale in caso di inosservanza. Indagini finanziarie, vecchie regole con portata retroattiva. Redditi agrari per la locazione dei terreni a una società di capitali. Senza valenza probatoria privilegiata le dichiarazioni rese al notaio. Cessione di ramo d’azienda per l’entità produttiva funzionalmente autonoma. Sono alcuni dei temi della rassegna delle massime relative alle principali sentenze in materia societaria e tributaria della Cassazione depositate nella settimana dal 30 ottobre al 3 novembre.
ACCERTAMENTO E CONTENZIOSO
Niente litisconsorzio nell’accertamento dei maggiori redditi per il socio di capitali nella società a ristretta base
In presenza di più giudizi il primo relativo all’accertamento del maggior reddito ad una società di capitali a ristretta base societaria e il secondo del maggior reddito di capitale al socio, va sospeso il giudizio del socio finché la sentenza emessa nei confronti della società non diventi definitiva. Intanto perché l’accertamento tributario nei confronti della società rappresenta un indispensabile antecedente logico-giuridico da cui entrambe le rettifiche tributarie derivano in virtù dell’unico atto amministrativo e poi perché in tal caso non ricorre l’ipotesi di litisconsorzio necessario come per contro accade invece per le società di persone.
•Cassazione, sentenza 25556/2017
Impugnazione complessiva in caso di soccombenza
In presenza di una sentenza di secondo grado che sancisce la nullità dell’accertamento per contraddittorietà della motivazione, l’Amministrazione resistente che voglia proporre ricorso per Cassazione deve sempre contestare a pena di inammissibilità il capo della sentenza che la vede soccombente. Ciò perché, qualora la decisione impugnata si basi su una pluralità di ragioni, tra loro distinte ed autonome, ciascuna delle quali logicamente sufficiente a sorreggerla, è inammissibile il ricorso che non formuli specifiche doglianze avverso una sola di tali rationes decidendi, neppure sotto il profilo del difetto di motivazione.
•Cassazione, sentenza 25565/2017
La circolare non può far perdere l’agevolazione fiscale in caso di inosservanza
L’obbligo di indicazione sulle fatture di acquisto di beni e servizi della dicitura «bene acquistato con il credito d’imposta all’articolo 8 della legge 388/2000» non può determinare in caso di sua inosservanza la revoca dell’agevolazione perché tale precetto non trova riscontro in alcuna norma esterna ma soltanto in una norma interna (circolare 41/E/1991). Quest’ultima infatti non è fonte di diritto e quindi non può imporre al contribuente un adempimento non previsto dalla norma ed a maggior ragione non può neppure istituire cause di revoca delle agevolazioni fiscali.
•Cassazione, sentenza 25905/2017
Indagini finanziarie, vecchie regole con portata retroattiva
L’amministrazione finanziaria e la Guardia di Finanza possono disporre indagini bancarie sui conti del contribuente anche per le annualità precedenti all’entrata in vigore dell’articolo 18 della legge 413/1991 senza che tale facoltà costituisca un’applicazione retroattiva della norma. Ciò non comporta infatti una modificazione sostanziale della posizione soggettiva del contribuente e non si traduce neppure nella violazione del principio di capacità contributiva perché i contribuenti possono far valere, in sede amministrativa e giurisdizionale, dati, notizie e chiarimenti idonei a dimostrare che gli importi esposti nei conti correnti non sono in contrasto con le dichiarazioni presentate.
•Cassazione, sentenza 25909/2017
Redditi agrari per la locazione dei terreni a una società di capitali
L’esercizio di un’impresa agricola da parte di una società esclude la natura di reddito agrario conseguito e prevale anche sul possibile obbligo dell’affittuario di assoggettare i canoni a tassazione quali redditi diversi. Per escludere l’obbligo del locatore persona fisica di dichiarare i redditi percepiti per i terreni come redditi diversi, prevale l’aspetto oggettivo della locazione dei terreni a uso agricolo rispetto all’aspetto soggettivo della posizione tributaria dell’affittuario.
•Cassazione, sentenza 25927/2017
Senza valenza probatoria privilegiata le dichiarazioni rese al notaio
Il contenuto intrinseco delle dichiarazioni rese davanti al notaio può sempre essere oggetto di prova contraria senza necessità di esperire lo speciale procedimento della querela di falso. Da una parte l’articolo 2700 del codice di rito attribuisce efficacia fidefaciente alle dichiarazioni rese innanzi al notaio rogante che ne attesta la ricezione, ma dall’altra non estende tale valenza probatoria privilegiata alla veridicità sostanziale di siffatte dichiarazioni. Pertanto il giudice tributario ha sempre la facoltà di verificare in giudizio l’attendibilità delle dichiarazioni di terzi introdotte dal contribuente/ricorrente.
•Cassazione, sentenza 26140/2017
SOCIETÀ E BILANCI
Cessione di ramo d’azienda per l’entità produttiva funzionalmente autonoma
L’elemento costitutivo della cessione di ramo d’azienda presuppone sempre una preesistente entità produttiva funzionalmente autonoma. Infatti deve sempre sussistere, già al momento dello scorporo del complesso cedente, la possibilità di provvedere ad uno scopo produttivo con i propri mezzi funzionali ed organizzativi per svolgere, senza integrazioni di rilievo da parte del cessionario, il servizio o la funzione finalizzati nell’ambito dell’impresa cedente.
•Cassazione, sentenza 25758/2017
Crisi d’impresa, spetta alla banca comprendere la solvibilità della società
Affinché possa configurarsi in capo alla banca la scientia decotionis con riferimento alla società debitrice sua cliente poi fallita non conta, a fronte di un’ipotizzata temporanea e non strutturale difficoltà dell’impresa, l’affidamento riposto nei buoni propositi e nelle assicurazioni da questa fornite sull’effettiva capacità di rientro. Questo in quanto deve comunque sempre presumersi la capacità della banca, in quanto operatore qualificato del mercato finanziario, di rendersi immediatamente conto della possibilità del debitore/cliente di onorare regolarmente le obbligazioni contratte.
•Cassazione, sentenza 26061/2017
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