Controlli e liti

FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: inerenza dei costi, Iva all'importazione, notifiche

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di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

In caso di concordato in bianco la proroga per la presentazione della proposta, del piano e della documentazione solo se sussistono validi motivi. Vale l’ultimo giudicato formatosi in ordine di tempo sempre che non sia stato oggetto di giudizio di revocazione. L’inerenza fiscale dei costi deve sempre essere valutata in base alla programmatica, futura o potenziale proiezione dell’attività d’impresa. Iva all’importazione assolta mediante autofatturazione anche senza effettivo e materiale inserimento della merce nel deposito Iva. Accertamento ai fini Irpef presupposto all’iscrizione a ruolo da notificarsi in base al domicilio eletto risultante dalla dichiarazione di inizio attività ai fini Iva. Per il Preu sulle giocate responsabilità solidale ad ampio spettro oltre a quella dei soggetti che commettono l’illecito. Inerenza fiscale dei costi di marketing, promozione, sviluppo e comunicazione collegata alla vantaggiosità e congruità rispetto al reddito d’impresa. La scissione soggettiva della notifica si realizza quando per l’atto da notificare l’amministrazione si avvale di terzi. Sono i temi delle massime delle principali pronunce della Cassazione in materia tributaria e societaria dell’ultima settimana.

La richiesta e l’attesa della documentazione non è motivo di proroga nel concordato in bianco
Per il concordato «in bianco» la richiesta rivolta all’agenzia delle Entrate e al concessionario della riscossione per ottenere la corretta indicazione dei debiti fiscali/previdenziali e l’attesa degli esiti della circolarizzazione dei debiti/crediti effettuata dal professionista incaricato dell’attestazione, non costituisce valido motivo per richiedere la proroga del deposito della proposta, del piano e della documentazione. Questo in quanto la valutazione del Tribunale si basa sulla verifica sia dell’assenza di condotte abusive o di assenza dell’obbligo di corretta gestione da parte del debitore sia all’esistenza di validi motivi posti a fondamento della richiesta di proroga, i quali rappresentano fatti, indipendenti dalla volontà del debitore, idonei a giustificare il mancato deposito della proposta, del piano e della documentazione nel termine originariamente assegnato.
Cassazione, ordinanza 13999/2018

Nel contrasto di giudicati si considera l’ultimo se non è stato oggetto del ricorso per revocazione
Nel caso in cui su una stessa questione si siano formati più giudicati tra di loro contrastanti, la prevalenza va stabilita in base ad un criterio temporale facendo valere l’ultimo se non sottoposto a giudizio di revocazione. Questo in quanto l’impugnazione per revocazione è consentita soltanto quando la sentenza successiva non abbia pronunciato sulla relativa eccezione di giudicato.
Cassazione, ordinanza 13804/2018

Inerenti i costi della programmatica, futura o potenziale proiezione dell’attività d’impresa
In generale l’inerenza dei costi va parametrata alle regole di mercato, anche se si possono considerare inerenti i costi che riguardano atti di impresa che si collocano in un nesso di «programmatica, futura o potenziale proiezione normale dell’attività stessa». Pertanto non si possono considerare inerenti unicamente i costi, ancorché potenzialmente idonei a recare vantaggio all’attività imprenditoriale attraverso l’incremento dei ricavi/redditi, laddove si riferiscano ad una sfera non coerente o addirittura estranea all’attività d’impresa.
Cassazione, ordinanza 13882/2018

Iva, deposito fiscale può anche essere movimentato solo «virtualmente»
Nel caso di importazione il beneficio del mancato pagamento dell’Iva può essere collegato non già all’effettivo e materiale inserimento della merce nel deposito Iva, bensì alla semplice realizzazione di prestazioni di servizi negli spazi limitrofi al deposito. Ciò perché l’Iva può ritenersi assolta mediante autofatturazione attraverso la sola estrazione della merce, non essendo necessaria né l’effettiva introduzione nel magazzino, né lo scarico delle merci dall’automezzo di trasporto e neppure un tempo minimo di permanenza nei locali adibiti a deposito.
Cassazione, ordinanza 14043/2018

L’elezione di domicilio per l’Iva vincola le notifiche degli atti tributari
La variazione del domicilio fiscale eseguita ai fini della dichiarazione di inizio attività ai fini Iva è un elemento di valutazione per la notifica dell’accertamento Irpef in quanto atto prodromico della successiva iscrizione a ruolo. Pertanto l’esercizio della facoltà del contribuente di eleggere domicilio presso una persona o un ufficio nel Comune dove insiste il proprio domicilio fiscale obbliga sempre l’Amministrazione a procedere alle notifiche presso siffatto domicilio con conseguente invalidità della notifica dell’atto impositivo presupposto all’iscrizione a ruolo eseguita in un luogo diverso.
Cassazione, ordinanza 14280/2018

Responsabilità solidale quasi senza limiti per il Preu delle giocate non trasmesse
Per l’esercizio del gioco mediante apparecchi muniti di nulla osta, è obbligato il concessionario per l’assolvimento del Preu (Prelievo unico erariale) relativo alle giocate trasmesse in via telematica. In caso di giocate non trasmesse e limitatamente agli importi dovuti sulla base di siffatte giocate per il Preu rispondono a titolo principale i soggetti che hanno commesso l’illecito oppure, in caso di impossibilità della loro identificazione, il concessionario di rete e quali coobbligati il soggetto che ha installato gli apparecchi, il possessore dei locali in cui sono installati e il concessionario di rete, laddove non già debitore a titolo principale. Ciò perché la ricostruzione dell’obbligazione deve essere effettuata in base a criteri di logicità gravando l’obbligo di pagamento in primo luogo in capo all’autore dell’illecito e poi solo dopo in via solidale in capo ai soggetti rispetto ai quali è possibile configurare una posizione di garanzia o di controllo in ordine al corretto utilizzo degli apparecchi.
Cassazione, sentenza 14563/2018

Vantaggiosità e congruità legittimano la deduzione dei costi di marketing, promozione e comunicazione
I costi di marketing, pubblicità, promozione, sviluppo e comunicazione, diretti al posizionamento sul mercato di importanti catene di hotel di lusso, sono sempre da considerarsi inerenti all’attività d’impresa, perché in tal caso l’inerenza va sempre collegata a criteri di vantaggiosità e congruità anche per valorizzare il giudizio qualitativo collegato al reddito d’impresa.
Cassazione, sentenza 14579/2018

Solo con l’ausilio del terzo si realizza la scissione soggettiva nella notifica degli atti tributari
In tema di notifica a mezzo posta degli atti tributari, il principio della scissione soggettiva del perfezionamento della notifica, ovvero per il notificante al momento della consegna dell’atto da notificare, si applica soltanto nel caso in cui l’Amministrazione si avvale dell’operato di terzi. Questo principio, recato dalla sentenza della Corte costituzionale 477/2002, trova applicazione soltanto quando l’Amministrazione si avvale di ufficiale giudiziario e/o di servizio postale.
Cassazione, ordinanza 14580/2018

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