Controlli e liti

FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: perdite su cambi, fatture inesistenti e ipoteca

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di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

Non basta l'incasso virtuale per dedurre la perdita del credito in valuta. Emittente ed utilizzatore delle fatture inesistenti non possono coincidere. La dichiarazione alla Gdf durante l’accesso è ritrattabile durante la verifica. Il vantaggio infragruppo esclude la bancarotta fraudolenta patrimoniale. Gli immobili del fondo patrimoniale non sempre evitano l’ipoteca. Sono questi i temi delle massime di Cassazione in campo societario e tributario della settimana dal 16 al 20 ottobre.

Non basta l’incasso virtuale per dedurre la perdita del credito in valuta

Il costo dedotto da una società, con riferimento al minor controvalore in euro di un credito commerciale espresso originariamente in dollari oggetto di rinuncia e poi di successivo conferimento a favore di una controllata estera a titolo di sottoscrizione per aumento di capitale, non configura una perdita su cambi, perché, ai fini della deducibilità della perdita su cambi, non conta l’incasso virtuale del credito ma il solo suo effettivo incasso materiale.

Cassazione, sentenza 24532/2017


Contribuente «salvo» se prova d’aver fornito la provvista al commercialista

In caso di omessa presentazione della dichiarazione per causa imputabile al commercialista il contribuente, per restare indenne dal pagamento del tributo e delle sanzioni, deve provare di avere tempestivamente fornito al professionista la provvista per il pagamento. Questo in quanto, anche in una fase diversa dalla riscossione, in capo al contribuente permane l’onere probatorio ulteriore di avere messo il professionista nella condizione di adempiere, previa presentazione della denuncia all’autorità giudiziaria nei confronti del commercialista.

Cassazione, sentenza 24535/2017


La dichiarazione alla GdF durante l’accesso è ritrattabile durante la verifica

La dichiarazione confessoria resa dal contribuente al momento dell’accesso della GdF e riguardante l’omesso invio della dichiarazione fiscale in un anno d’imposta differente rispetto a quello oggetto della verifica non fa venire meno il suo diritto a disconoscere, contrastare e precisare quanto poi emerso in fase istruttoria. Ciò perché sussiste uno stato di particolare vulnerabilità del contribuente al momento dell’accesso della GdF così che deve comunque essere sempre salvaguardato il suo diritto alla difesa.

Cassazione, sentenza 24636/2017

Emittente ed utilizzatore delle fatture inesistenti non possono coincidere

L’emittente e l’utilizzatore delle fatture inesistenti non possono coincidere con la stessa persona perché il reato di emissione di fatture inesistenti di cui all’articolo 8 del Dlgs 74/2000 presuppone sempre l’alterità tra colui che emette e colui che utilizza i documenti e pertanto alla stessa persona non possono essere contemporaneamente contestati i due reati.

Cassazione, sentenza 47603/2017


Il vantaggio infragruppo esclude la bancarotta fraudolenta patrimoniale

Nella bancarotta fraudolenta patrimoniale, per escludere la natura distrattiva di un’operazione infragruppo, non è sufficiente confutare dal punto di vista probatorio tale natura intrinseca, perché, a fronte dell’accertata natura distrattiva dell’operazione, l’imputato deve documentare l’esistenza di uno specifico vantaggio compensativo derivante al gruppo di società dall’atto dispositivo tale da fare emergere i benefici, ancorché indiretti, concretamente idonei a compensare gli effetti immediatamente negativi dell’operazione per la società del gruppo fallita.

Cassazione, sentenza 47834/2017


Gli immobili del fondo patrimoniale non sempre evitano l’ipoteca

La scelta dei coniugi di costituire un fondo patrimoniale rappresenta uno dei modi legittimi di attuazione dell’indirizzo economico-familiare, ma, in presenza di debiti tributari non onorati, l’ente impositore può comunque essere legittimato, attraverso il Concessionario della riscossione, ad iscrivere ipoteca sui beni immobili in esso conferiti. Ciò perché è sempre onere del debitore, che voglia avvalersi del regime di impignorabilità dei beni costituiti nel fondo patrimoniale, di provare, qualora il creditore abbia già dimostrato di non conoscerla, l’estraneità del debito rispetto alle esigenze familiari.

Cassazione, sentenza 47827/2017

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