Controlli e liti

FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: ruolo straordinario, concordato preventivo, avviso anticipato

di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

La dichiarazione di fallimento è motivo d’urgenza che giustifica l’emissione anticipata dell’accertamento. Contraddittorio preventivo obbligatorio prima di formare il ruolo straordinario. Confusione dei beni aziendali con quelli nel patrimonio degli eredi solo dopo aver manifestato la volontà di continuare l’azienda del defunto. L’estinzione anticipata del mutuo non fa venir meno le agevolazioni fiscali concesse al contribuente. Opposizione al concordato preventivo per il dissenso entro venti giorni dalla chiusura del verbale. Concordato preventivo con suddivisione dei creditori in classi raggruppati in base a tratti comuni di importanza preponderante. La volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione diversa integra la bancarotta per distrazione. Sono i temi delle massime delle principali pronunce della Cassazione in materia tributaria e societaria dell’ultima settimana.

La dichiarazione di fallimento giustifica l’emissione anticipata dell’accertamento
La dichiarazione di fallimento giustifica l’emissione anticipata dell’avviso di accertamento senza osservanza del termine dilatorio, a prescindere dalla sua esternazione all’interno dell’atto impositivo. Questo in quanto l’effetto derogatorio opera in virtù delle ragioni dell’urgenza dell’Erario di munirsi di un titolo utile per chiusura in perdita dell’esercizio sociale.
Cassazione, ordinanza 8892/2018

Contraddittorio preventivo obbligatorio prima di formare il ruolo straordinario
In caso di formazione di ruolo straordinario l’Amministrazione è tenuta previamente ad instaurare il contraddittorio con il contribuente anche quando le imposte dovute siano desumibili dalla liquidazione automatizzata effettuata sui dati indicati in dichiarazione. Questo in quanto l’obbligo di predisporre il ruolo straordinario, oltre alla necessità di motivare il provvedimento con riferimento alla sussistenza del periculum in mora, induce sempre a ritenere sussistenti le incertezze sugli aspetti rilevanti della dichiarazione presentata.
Cassazione, ordinanza 9450/2018

Confusione dei beni aziendali solo dopo la volontà di continuare l’azienda del defunto
In caso di decesso dell’imprenditore individuale non può presumersi ai fini accertativi la confusione dei beni aziendali nel patrimonio degli eredi quale effetto della successione. Questo in quanto la gestione dell’azienda è soggetta alle regole della comunione ereditaria fintantoché non viene manifestata dagli eredi, in modo espresso o tacito, la volontà di proseguire l’attività imprenditoriale.
Cassazione, ordinanza 9464/2018

L’estinzione anticipata del mutuo non fa venir meno le agevolazioni fiscali concesse al contribuente
L’estinzione anticipata del mutuo ipotecario operata per giusta causa dall’istituto erogante non determina la revoca delle agevolazioni fiscali godute all’atto della stipula dal contribuente finanziato. Questo in quanto solo la facoltà dell’istituto erogante di recesso ad nutum è in grado di incidere ab initio sulla durata minima contrattuale del finanziamento considerata in via di salvaguardia dalla norma agevolativa per il mantenimento del beneficio fiscale.
Cassazione, ordinanza 9506/2018

Opposizione al concordato preventivo per il dissenso entro venti giorni dalla chiusura del verbale
L’opposizione al concordato preventivo, che spetta a “qualunque interessato”, non è riferibile soltanto ai soggetti diversi dai creditori, bensì a coloro che tra questi hanno espresso il loro dissenso entro i venti giorni dalla chiusura del verbale. Questo in quanto tali soggetti mantengono un interesse diretto ed attuale al giudizio per contrastate l’omologazione con riferimento al trattamento loro riservato.
Cassazione, ordinanza 9011/2018

Concordato preventivo con suddivisione dei creditori in base all’importanza preponderante
In caso di concordato preventivo la suddivisione dei creditori in classi deve sempre conformarsi all’omogeneità delle loro posizioni giuridiche, ovvero alla natura oggettiva del credito e alle qualità intrinseche delle pretese creditorie nonché ai loro interessi economici, ovvero al carattere chirografario o privilegiato del credito, alla presenza di contestazioni e/o di un eventuale titolo esecutivo provvisorio. Questo in quanto tali criteri normativi, distinti e concorrenti, devono sempre essere esaminati congiuntamente per verificare l’omogeneità dei crediti raggruppati, che non sussiste laddove venga intesa come mera identità assoluta o coincidenza dovendo invece consistere nella concorrenza di tratti comuni di importanza preponderante che rendano di secondario rilievo gli elementi differenzianti.
Cassazione, ordinanza 9378/2018

La volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione diversa integra la bancarotta per distrazione
Integra il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione l’operazione di scissione di una società, successivamente fallita, a favore di altra società a cui vengono conferiti beni di rilevante valore, se la predetta operazione, ancorché lecita – si riveli poi depauperatoria del patrimonio aziendale e conseguentemente pregiudizievole per creditori. Questo in quanto l’elemento soggettivo del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione non è mai costituito dalla consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa e neppure dallo scopo di recare danno ai creditori, essendo sufficiente la volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione differente rispetto a quella di garanzia delle obbligazioni contratte.
Cassazione, sentenza 17163/2018

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