Controlli e liti

FISCO E SENTENZE/Le pronunce di Milano: società di comodo, leasing immobiliare e dichiarazioni d’intento

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di Enrico Holzmiller, Cecilia Cantaluppi e Domenico Crosti

La Commissione tributaria di Milano si è espressa su una serie di vicende riguardanti l’invio telematico delle dichiarazioni d’intento; le società di comodo; le ritenute sui dividendi ai soggetti non residenti; le società non operative e la deduzione dei canoni di leasing immobiliare. Ecco nel dettaglio i principi espressi dai giudici tributari

Dichiarazioni d’intento: l’invio telematico in ritardo “salva” dalla sanzione del 200%
La tardiva trasmissione telematica da parte del contribuente che cede beni o servizi, dei dati riepilogativi delle dichiarazioni di intento (regolarmente e progressivamente annotate nell’apposito registro) di esportatori abituali legittimati ad effettuare acquisti in esenzione Iva, ex art. 8 Dpr 633/72 e art. 1 legge 17/84, non può essere sanzionata alla stregua dell’assenza della dichiarazione di intenti stessa.
Solo in questa seconda ipotesi, alla quale non può ritenersi assimilabile la prima, risulta applicabile l’art. 7, comma 4bis, Dlgs 471/97.
In altre parole, nel caso trattato non può applicarsi la sanzioni che va dal 100% al 200% dell’imposta (prevista dal citato articolo 7) – applicabile ratione temporis (anno 2010) – in quanto si tratta di violazione formale: la tardiva trasmissione telematica, difatti, non ha impedito all’amministrazione di esercitare il normale controllo né ha arrecato alcun danno erariale.
Sentenza Ctr Milano 2965/2017


La “proprietà polverizzata” è prova di società operativa
La normativa sulle cosiddette “società di comodo” offre all’ufficio potenti strumenti di accertamento per snidare manovre di occultamento di materia imponibile. Secondo i giudici milanesi, detta disposizione ha un ambito ben preciso di operatività per far emergere residenze di lusso mimetizzate all’interno di immobiliari di godimento, così come autovetture di prestigio che mal si giustificherebbero con il modesto reddito dichiarato ed ulteriori manifestazioni di ricchezza a beneficio di persone fisiche individuabili proprio attraverso questo strumento.
Seguendo tale logica, non può essere considerata “di comodo” una società caratterizzata da una proprietà polverizzata e fortemente diversificata con l’ingresso di un fondo di investimenti con partecipazione pubblica, situazione questa che non ha nulla a che fare con le ipotesi formulate dal legislatore per combattere l’evasione fiscale.
Sentenza Ctp Milano n. 4483/19/17

Ritenute su dividendi a soggetti non residenti: l’ufficio deve provare l’aggiro della giurisdizione
I giudici di prime cure sono stati chiamati ad esprimersi sulla corretta applicazione delle ritenute sui dividendi corrisposti a soggetti non residenti ex art. 27 comma 3 Dpr n.600/73. In particolare l’ ufficio ha recuperato a tassazione la differenza tra imposta convenzionale Italia – Svizzera pari al 15% e quella domestica 27%, affermando che i residenti in Svizzera non fossero beneficiari effettivi. I Giudici, tuttavia, hanno accolto il ricorso sulla base di quanto dettagliato nelle certificazioni rilasciate dalle autorità elvetiche in merito alla residenza e alle quote di partecipazione al capitale sociale e hanno affermato che l’Ufficio avrebbe dovuto motivare la fittizia interposizione della Svizzera per aggirare un’ipotetica giurisdizione più sfavorevole.
Sentenza Ctp Milano n. 4490/2017

Deducibilità canoni di leasing immobiliare spese di manutenzione su beni di terzi
La fattispecie trattata si riferisce alla deducibilità dei canoni di leasing immobiliare e i costi sostenuti su beni di terzi. A tal proposito la Commissione ha stabilito che la quota di indeducibilità del leasing da riprendere a tassazione debba essere calcolata sulla frazione di “area standard”, relativa ad oneri urbanistici non inerenti al fabbricato. In merito alla deducibilità delle spese di manutenzione straordinarie la Commissione chiarisce che ciò che rileva è la strumentalità dell’immobile sul quale vengono eseguiti i lavori di ristrutturazione o miglioramento, a prescindere dal fatto che la proprietà del bene sia del soggetto che esegue i lavori, restando, quindi, irrilevanti, di per se, eventuali differenti accordi contrattuali intercorsi tra le parti.
Sentenza Ctp Milano n. 4492/22/2017

Società non operative, impugnabile il provvedimento che respinge l’istanza
Con la Sentenza in epigrafe, i giudici hanno ritenuto infondato l’appello dell’ufficio che insisteva, in diritto, nel ritenere non impugnabile il provvedimento con il quale era stata parzialmente respinta l’istanza, ex art. 37bis, comma 8 Dpr n.600/73, di disapplicazione delle norme antielusive dettate dall’art. 30, comma 4 della Legge n.724/94, in materia di società di comodo. I giudici dell’appello hanno ritenuto tale motivo infondato alla luce del più recente orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte di Cassazione, secondo cui la risposta negativa del direttore generale dell’Entrate all’istanza del contribuente volta ad ottenere la disapplicazione di una norma antielusiva può essere impugnato avanti la giurisdizione tributaria in quanto a seguito dell’ampliamento della giurisdizione operato dalla legge 448/2001, è sufficiente a sorreggere tale impugnazione il suo interesse (art. 100 C.p.c.) ad invocare il controllo giurisdizionale, e che tale possibilità è facoltativa e non obbligatoria.
Sentenza Ctr Milano n. 2997/2017


Ha collaborato Gaetano Sirimarco

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