Fondi contro lo spreco alimentare
Dal ministero delle Politiche Agricole arriva un bando finalizzato a limitare gli sprechi e favorire l’impiego delle eccedenze alimentari, secondo quanto previsto dalla cosiddetta legge Gadda. Lo stanziamento ammonta a 700 mila euro per un finanziamento massimo di 50 mila euro per ciascun progetto dedicato alla ricerca e allo sviluppo tecnologico nel campo della «shelf life» dei prodotti alimentari (ovvero il periodo di tempo in cui il bene mantiene le qualità idonee al consumo e alla commercializzazione) e al loro confezionamento.
Capacità innovativa per quanto riguarda l’oggetto, il processo produttivo o la tecnologia utilizzata e concreta applicabilità sono i criteri principali su cui saranno valutati i progetti, unitamente al coinvolgimento di più classi di prodotti e di una o piu categorie di soggetti destinatari finali, da valutarsi in base al numero delle persone coinvolte e all’estensione dell’ambito territoriale interessato.
Il miglioramento del recupero delle eccedenze alimentari e la distribuzione a persone indigenti è, invece, il principale obiettivo del progetto che potrà essere presentato anche da una aggregazione di soggetti, sia pubblici che privati, nonché da una rete di imprese. Esperienza nel settore e quota di cofinanziamento a carico del proponente sono, infine, gli ulteriori elementi che dovranno essere opportunamente segnalati nella richiesta di partecipazione. Restano invece esclusi i progetti inerenti esclusivamente attività di marketing, comunicazione, divulgazione a imprese, consumatori, cittadini o studenti nonché quelli riguardanti studi, ricerche o indagini sui dati riguardanti lo spreco alimentare, le eccedenze o i recuperi.
Potranno presentare domanda enti pubblici, università, organismi di diritto pubblico e soggetti a prevalente partecipazione pubblica, enti del terzo settore, come associazioni o fondazioni, nonché società, ivi incluse quelle costituite in forma cooperativa, ed imprese individuali. Questi soggetti potranno partecipare anche in forma aggregata, sia essa temporanea che in forma di start up. Anche per le reti di imprese e per i soggetti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome dell’Ufficio nazionale per il servizio civile ci sarà spazio per partecipare al bando.
Le spese ammissibili al finanziamento saranno solamente quelle coerenti e direttamente funzionali alla realizzazione del progetto con qualche limitazione, come nel caso dei costi per eventuali garanzie, anche fidejussorie, espressamente escluse dal bando. Occorrerà prestare attenzione alle spese del personale, ammesse per le attività previste dal progetto e fino al termine dello stesso. Il finanziamento coprirà il totale delle spese ammissibili ma solamente se effettuate tramite bonifico o altri strumenti di pagamento tracciabili. L’Iva costituirà una spesa recuperabile solamente se il proponente sarà in grado di dimostrarne la non detraibilità.
Il termine ultimo per la domanda è il 10 maggio 2018 e l’assegnazione dei fondi per i progetti risultati idonei sarà effettuata in base alla graduatoria e fino al progetto interamente finanziabile. Dal momento della pubblicazione della graduatoria inizierà a decorrere il termine massimo di un anno entro cui il proponente dovrà concludere tutte le attività previste nel progetto, pena la revoca del finanziamento. Stessa sorte in caso di mancata realizzazione, anche solo parziale, del progetto.