Finanza

Fondi per fare impresa nell’Italia dei borghi

Incentivo per promuovere il recupero del tessuto economico di 294 centri. Ammessa la partecipazione delle persone fisiche con progetti in aggregazione

di Roberto Lenzi

Domande dall’8 giugno per partecipare al bando «imprese borghi» con una dotazione di 200 milioni. Possono accedere le imprese in qualità di soggetti realizzatori, in numero minimo di tre e massimo di cinque. Anche le persone fisiche, insieme con le Pmi, potranno partecipare con progetti in aggregazione, mediante sottoscrizione di accordi di collaborazione. Questi dovranno essere formalizzati entro la data di presentazione della domanda e dovranno avere una durata congrua con le finalità e gli obiettivi dei progetti da realizzare in aggregazione.

Ciascun soggetto dovrà presentare la domanda di ammissione con la propria iniziativa imprenditoriale che deve essere funzionalmente autonoma e sinergicamente connessa con le altre, nel rispetto degli obiettivi da conseguire attraverso l’aggregazione. Riporterà la descrizione dei singoli soggetti facenti parte dell’aggregazione, dei rispettivi ruoli, del progetto di ciascun componente, i risultati attesi, gli strumenti e l’organizzazione in relazione al valore sinergico dato dall’integrazione dei progetti. L’ammissione al contributo di uno o più progetti afferenti alla stessa aggregazione non garantisce automaticamente l’ammissione di tutti i progetti dell’aggregazione medesima.

L’incentivo mira a promuovere il recupero del tessuto economico-produttivo dei 294 borghi assegnatari delle risorse previste dal precedente avviso pubblico «Progetti di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici – Investimento 2.1 – Attrattività dei borghi» che prevedeva un finanziamento complessivo di 1.020 milioni nell’ambito del Pnrr. L’obiettivo è quello di promuovere progetti per la rigenerazione, valorizzazione e gestione del patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani.

I contributi

Le agevolazioni sono concesse esclusivamente sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 90% dell’iniziativa imprenditoriale ammissibile e, comunque, per un importo massimo di 75mila euro. Gli incentivi sono concessi nei limiti del regolamento «de minimis». L’aiuto può arrivare al 100%, fermo restando il limite massimo, nel caso di nuove imprese, da costituirsi entro 60 giorni dal provvedimento di concessione del contributo o nel caso di imprese già costituite a prevalente titolarità giovanili o femminili.

I contributi non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche per le medesime spese rientranti nella definizione di aiuto di Stato. I soggetti realizzatori devono garantire la copertura finanziaria residua dell’iniziativa imprenditoriale di spesa apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie, per un importo pari alla quota parte della spesa ammissibile più Iva non coperta dal contributo, purché non oggetto di precedenti agevolazioni.

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese relative a impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, correlate all’iniziativa da realizzare. Sono ammesse anche le opere murarie fino al limite massimo del 40% dell’iniziativa di spesa ammissibile, per l’adeguamento alle condizioni necessarie alla realizzazione dell’investimento proposto e finanziato, delle sedi operative dei soggetti realizzatori. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile.

Sono ammissibili anche le spese relative al capitale circolante, fino al limite massimo del 20% della spesa ammissibile. In sede di rendicontazione potranno essere inserite materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti connessi al processo produttivo; utenze e canoni di locazione relativi alle unità locali oggetto dell’iniziativa imprenditoriale; prestazioni di servizi connesse all’attività agevolata; costo del lavoro dipendente da assumere a seguito della realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale che non benefici di altre agevolazioni.

Il bando è a valutazione mentre le domande possono essere presentate a Invitalia dall’8 giugno e fino all’11 settembre 2023.

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