Controlli e liti

Gdf, controlli mirati e più compliance

di Marco Mobili

Controlli mirati e più compliance. Con un approccio più marcato sul contraddittorio con cittadini e imprese e la possibilità di integrare e riesaminare anche gli atti di verifica. In sostanza si prova a regolamentare il confronto con il contribuente e, soprattutto, si può anche arrivare a una rivisitazione dei verbali della Guardia di Finanza nei limiti imposti ovviamente dall’autotutela che esclude gli atti dell’attività ispettiva. Così se da una verifica dovesse emergere una situazione più favorevole ai contribuenti, anche le Fiamme Gialle potranno essere parte attiva con le Entrate nel rivedere la situazione emersa dalla verifica o dal controllo per partecipare al diverso approccio tra fisco e contribuente che si sta perseguendo negli ultimi anni con la riforma fiscale. Un rapporto più stringente di coordinamento con l’agenzia delle Entrate, dunque, così come hanno suggerito nei loro rapporti sia l’Ocse che il Fondo monetario internazionale. E questo soprattutto nei casi di adesione del contribuente agli istituti collaborativi come l’adempimento collaborativo, l’interpello sui nuovi investimenti o gli accordi preventivi con le multinazionali.

Si possono sintetizzare così, ma non è certo sufficiente, i quattro volumi che compongono il nuovo «Manuale operativo in materia di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali» della Guardia di Finanza e rilasciato ieri ai reparti operativi con la circolare n. 1 del 2018 per essere adottato dal prossimo 1° gennaio. A distanza di 10 anni (circolare n. 1 del 2018) le Fiamme Gialle riscrivono dunque le regole di ingaggio con i contribuenti allineandole, come spiega il Comandante generale Giorgio Toschi nella sua presentazione, alle esperienze e alle professionalità maturate dai Reparti soprattutto nel contrasto a «false fatturazioni, società fantasma o di comodo», o ancora nella lotta alla fuga dei capitali all’stero, alla «pianificazione fiscale aggressiva, al riciclaggio e all’auto-riciclaggio di proventi dell’evasione».

Nelle istruzioni operative ai reparti, uniformate ai principi della delega fiscale e ai suoi decreti attuativi, si punta soprattutto a migliorare la capacità di effettuare controlli mirati, cercando di valorizzare il patrimonio informativo e allo stesso tempo intervenendo subito e in misura più efficace. E non solo nel contrasto all’evasione ma anche per la tutela della spesa pubblica. «La combinazione fra tecniche investigative di polizia economico-finanziaria e metodologie d’indagine», sottolinea Toschi, hanno spinto le Fiamme Gialle anche a un cambio «d’impostazione lessicale». Il nuovo manuale operativo è diramato ai reparti contestualmente al cambio di denominazione dei Nuclei e della Scuola di polizia tributaria che, ricorda Toschi, «si chiameranno Nuclei e Scuola di polizia economico-finanziaria».

La capacità di selezionare gli obiettivi da sottoporre a controllo e verifica, secondo il manuale, passa dalla valorizzazione ai fini fiscali delle informazioni emerse con le indagini di polizia giudiziaria, dalla segnalazione delle operazioni sospette ai fini del riciclaggio e dai controlli trasfrontalieri di valuta. Anche per questo nel nuovo manuale debutta il penale tributario con una sezione (la II del Volume I ) dedicata ai reati, alle tecniche investigative e alle modalità di aggressione patrimoniale per sequestrare i patrimoni dell’evasore. Maggiori indicazioni anche sulle violazioni contestate in relazione a valutazioni o interpretazioni delle norme tributarie e in merito al raddoppio dei termini dell’azione di accertamento.

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