Il bonus sulla pubblicità «coprirà» anche gli investimenti della seconda metà 2017
Esteso al secondo semestre di quest’anno il contributo per le imprese e i lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle Tv e radio locali. L’agevolazione fiscale spetta purché il valore superi almeno dell’1% quello di analoghi investimenti realizzati l’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione.
La manovrina correttiva della scorsa primavera (Dl 50) aveva previsto il contributo a partire dal prossimo anno, mentre il Dl fiscale approvato ieri lo riconosce anche agli investimenti pubblicitari effettuati dallo scorso 24 giugno al 31 dicembre prossimo.
Il bonus è rappresentato da un credito di imposta, da utilizzare unicamente in compensazione, del 75% (90% nel caso di microimprese, piccole e medie aziende e sturt up innovative) da calcolare sul valore incrementale dell’investimento effettuato l’anno precedente.
Il Dl fiscale interviene anche sulla liberalizzazione dei diritti d’autore, materia regolata da ultimo dal decreto legislativo 35/2017, di recepimento della direttiva 2014/26/Ue. Il decreto, seppure non ha intaccato il monopolio Siae in ambito nazionale, ha però aperto alla possibilità per i titolari di diritti d’autore di affidarne la gestione e dare mandato di rappresentanza a qualsiasi organismo di gestione attivo nella Ue e anche alle entità indipendenti.
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, aveva promesso un’apertura ancora maggiore. Che è arrivata. La nuova norma supera il monopolio Siae e consente agli organismi di gestione collettiva - cioè gli enti senza fini di lucro e a base associativa; escluse, dunque, le società commerciali come Soundfree - operanti nella Ue di intervenire direttamente in Italia per la raccolta dei diritti d’autore.