Professione

Il Fisco prova a «spiegare»

di Mauro Meazza

Un nuovo sito e una lettera per rendere il fisco più comprensibile e trasparente: tra ieri e oggi l’agenzia delle Entrate sta giocando due carte accomunate dal tentativo di recuperare, almeno in parte, il tormentato rapporto tra imposte e contribuenti.

La prima mossa è il nuovo sito internet, che viene presentato oggi (durante la presentazione verranno anche premiati i migliori progetti ideati e realizzati dai dipendenti); la seconda, annunciata ieri dal direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, è una lettera che troveremo a primavera nel cassetto fiscale per dirci «come le imposte pagate sono state spese dallo Stato», secondo le anticipazioni dello stesso Ruffini. Sarà un’attribuzione degli importi in base alle macrovoci del bilancio statale, quindi apprenderemo quanta Irpef o Ires è andata alla sanità, quanta all’istruzione e così via.

Sarà una lettura interessante? Sì. Sarà un modo per «fare educazione civica», come detto da Ruffini? Forse, perché il moloch delle tasse potrebbe assumere almeno una sommaria fisionomia. Ma basterà a farci accettare le tribolazioni da proroghe, spesometri, correzioni in corsa e retroattività varie (tutte cose, va detto, delle quali l’Agenzia non ha spesso la responsabilità)? No. Da quel punto di vista, non vorremmo suonasse come il ben noto «Cara, posso spiegare... non è come sembra».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©