Imposte

Il Fisco tassa due volte Prima i rendimenti, poi le prestazioni

di Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce

Esenzione dei contributi versati, tassazione dei redditi patrimoniali e dei rendimenti finanziari e tassazione delle prestazioni: il meccanismo ETT trova applicazione per gli enti privati di previdenza obbligatoria (quali le casse professionali). In effetti, tale meccanismo produce come conseguenza una doppia tassazione in capo al fondo e in capo al pensionato, rendendo indisponibili delle somme che, raccolte dagli iscritti, vengono tassate al momento del loro investimento in un momento sostanzialmente differente e anticipato rispetto al momento in cui il pensionato fruirà dell'effettiva prestazione.

L’unica soddisfazione è determinata, a differenza di quello che accade con i fondi pensione complementari, dal fatto che i contributi versati alla cassa di previdenza sono totalmente esenti senza limite d'importo (articolo 10, comma 1, lettera e) del Tuir). Per i fondi pensione, la tassazione avviene sempre con un meccanismo ETT, ma la deduzione dei contributi dal reddito dei lavoratori è limitata, nella maggior parte dei casi (eccezioni sono previsti per i contributi versati in fase di prima occupazione) a 5.164,57 euro per anno (articolo 10, comma 1 lettera e bis e articolo 8 del Dlgs 252/2005).

Questa situazione, ci distanzia da molti degli altri Stati dell'Ue che seguono, in via di massima, un modello EET, vale adire esenti i contributi, esenti i rendimenti e tassate le prestazioni. Quindi il profilo più delicato è costituito dalla tassazione degli elementi patrimoniali e finanziari.

Sulla tassazione degli elementi patrimoniali derivanti dalla gestione dell'esercizio di attività previdenziali e assistenziali le Casse professionali sono considerate enti non commerciali e in quanto tali sono soggetti a Ires.

Per gli investimenti finanziari le Casse di previdenza seguono le regole ordinarie. In effetti, per mitigare gli effetti negativi derivanti da questo doppio momento impositivo, a favore delle Casse previdenziali obbligatorie è riconosciuta un'agevolazione correlata agli investimenti a lungo termine. Con l'articolo 1, commi da 88 e 89 della legge 232 del 2016, recante la manovra di bilancio 2017, da ultimo integrato dalla manovra 2018, e più precisamente dall'articolo 1, comma 73 della legge 205/2017, è stata infatti disposta la detassazione per i redditi derivanti dagli investimenti a lungo termine (almeno cinque anni) nel capitale delle imprese, effettuati dalle Casse o da fondi pensione, nel limite del 5% dell'attivo patrimoniale risultante dal rendiconto dell'esercizio precedente.

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