Adempimenti

Il Governo prepara l’estensione agli avvisi bonari

di Marco Mobili e Giovanni Parente

La pace fiscale è pronta a imbarcare anche gli avvisi bonari. Dopo le richieste raccolte nel giro di audizioni terminato ieri (si veda il servizio in pagina) il Governo si è reso disponibile a inserire tra le nove strade del condono anche la sanatoria degli avvisi bonari. A uscire allo scoperto è stato il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci (Lega), di fatto il padre della pace fiscale “di filiera” introdotta nel decreto fiscale all’esame del Senato e che consente al momento di regolarizzare le posizioni di cittadini e imprese a partire dai processi verbali di constatazione e dagli atti di accertamento, per passare poi dalla possibilità di integrare la dichiarazione, rottamare le cartelle e chiudere in via agevolata eventuali liti pendenti.

All’appello mancano però gli avvisi bonari. Per colmare il vuoto Bitonci ha chiarito senza indugi ieri che «nella pace fiscale verrà inserita anche la sanatoria per le irregolarità formali riscontrate dall’amministrazione finanziaria nel corso dell’esame delle dichiarazioni dei redditi».

Per vederlo nero su bianco sarà necessario aspettare la prossima settimana. «La Lega presenterà una proposta - ha spiegato Bitonci - per inserire la sanatoria per tutti i contribuenti onesti che sono incorsi in qualche errore formale nella dichiarazione dei redditi. Errori che oggi si pagano troppo a caro prezzo. Per questo la Lega conta di semplificare gli adempimenti formali e al tempo stesso andare incontro ai contribuenti onesti che magari per una mancata firma sono costretti a pagare multe salate».

Sulla possibilità di aprire una nuova finestra di perdono agli evasori il sottosegretario non ha dubbi: «Nessun aiuto a chi evade, ma una mano tesa a chi, onestamente, si è imbattuto, sbagliando in buona fede, nel dedalo assurdo delle dichiarazioni dei redditi».

Tra i correttivi attesi c’è anche il “saldo e stralcio” per i contribuenti in oggettiva difficoltà economica. L’emendamento di Armando Siri, sottosegretario al Mit della Lega, oggetto dell’accordo tra Salvini e Di Maio per il varo del condono è ora oggetto di un’attenta riflessione della Ragioneria generale dello Stato. Stralciare interessi, sanzioni e quota capitale delle cartelle in mano a contribuenti con Isee fino a 30mila euro facendo pagare il 6, il 10 o il 25% in base al loro livello reddituale, secondo la Ragioneria generale dello Stato incide sui saldi di finanza pubblica e per questo necessita di una copertura. Non è dello stesso avviso Siri, secondo cui si tratta di contribuenti e iscrizioni a ruolo che sono ferme nel magazzino dell’ex Equitalia e da cui lo Stato non recupererebbe nulla se non concedendo una definizione particolarmente agevolata. Il termine per gli emendamenti è fissato per il 7 novembre e poi partirà l’esame di merito “accelerato” visto che il decreto fiscale dovrà garantire una buona parte delle coperture della legge di Bilancio. Se non sarà un assalto alla diligenza poco ci manca. L’ultima parte del decreto contiene, infatti, già una serie di misure di spesa.

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