Il macchinario interconnesso caricato sopra un veicolo accede al credito d’imposta di industria 4.0
Nonostante si tratti di attrezzature montate su dei veicoli esclusi dall’iperammortamento
I dispositivi automatizzati del ciclo rifiuti, i dispositivi di compattazione, di carico e scarico presso i centri di raccolta, le autospazzatrici con funzioni di lavaggio e pulitura delle strade, dotati dei requisiti di “industria 4.0”, possono usufruire del credito di imposta del 40%-20% stabilito dalla legge n. 160/2019. Non è di ostacolo la circostanza che tali strumenti siano installati sopra un veicolo che per le sue caratteristiche sarebbe escluso in via di principio. Lo ha precisato la Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello 542 del 12 novembre. Si deve trattare di macchine operatrici classificabili nella voce 11 dell'allegato A annesso alla legge 232/2016. I predetti beni ovviamente devono essere collegati ad un sistema informatico aziendale che consentirà in telemetria di avere, in tempo reale, una serie di parametri quali i dati sui consumi, la localizzazione, la conoscenza del ciclo di carico e scarico dei rifiuti, le ore di lavoro, il monitoraggio degli stili di guida, la segnalazione delle anomalie di funzionamento sulle sicurezze per valutare la tipologia di lavoro, nonché gli intervalli di manutenzione. Ovviamente il credito di imposta si può applicare a tali investimenti limitatamente alle componenti qualificabili come macchine e cioè alle componenti ed alle attrezzature idonee a realizzare gli specifici lavori che rappresentano la mission della azienda.
Di fatto nella risposta all'Interpello la Agenzia delle Entrate valorizza le funzioni di interconnessione e di interazione del sistema informatico con i sistemi “di fabbrica” cioè con le funzioni industriali della attività nel pieno rispetto della finalità del piano nazionale industria 4.0 ribaditi con la circolare della Agenzai n. 4/E del 30 marzo 2017.
Alla medesima conclusione l'Agenzia perviene con la risposta a interpello 544 sempre del 12 novembre che ha riguardato l’applicazione del credito di imposta sull’acquisto di due beni strumentali e in particolare un’autobetoniera e una betonpompa. I due beni strumentali hanno la funzione di procedere al trasporto del materiale presso i cantieri con l’effettuazione del servizio di pompaggio mediante autopompa. I beni hanno caratteristiche tecniche da renderli assimilabili o integrabili con sistemi cyberfisici. Come nel caso precedente l’Agenzia si è rivolta al ministero dello Sviluppo economico il quale ha constatato che l’impresa istante ritiene che i predetti strumenti siano classificabili alla voce di cui al punto 11 dell’allegato a) annesso alla legge 232/2016.
Quindi viene dato parere favorevole alla concessione del credito di imposta limitatamente al costo riferibile all’insieme delle componenti ed attrezzature idonee a realizzare lo specifico lavoro di carico e scarico. Anche in questo caso non è di ostacolo al beneficio al circostanza che le macchine sia installate su automezzi. L’Agenzia raccomanda il rispetto dei requisiti obbligatori (gestione da remoto, interconnessione, interazione, semplicità, sicurezza sul lavoro) evidenziati anche nella citata circolare 4/E/2017 e due su tre dei requisiti accessori (telemanutenzione, monitoraggio delle condizioni di lavoro, modellizzazione e simulazione del comportamento).