Controlli e liti

Il riciclaggio chiama l’antievasione

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di Marco Mobili

Dal riciclaggio all’evasione il passo ormai è breve. La Guardia di Finanza nel corso di ispezioni e controlli antiriciclaggio e nell’approfondimento investigativo di segnalazioni di operazioni sospette può utilizzare direttamente tutti gli elementi e le informazioni che potrebbero far emergere violazioni fiscali. A ricordarlo ieri ai reparti operativi è il Comando generale della Guardia di Finanza con la circolare (protocollo 0210557/2017) sui decreti attuativi delle regole Ue sull’antiriciclaggio (Dlgs 90/2017) e sui compro oro (Dlgs 90/2017). Come spiega la nota firmata dal comandante del III Reparto Operazioni, Stefano Screpanti, l’integrazione tra i due sistemi, quello fiscale e quello antiriciclaggio, dovrà avvenire solo a conclusione di tutte le attività che i reparti sono obbligati a effettuare per verificare il corretto assolvimento degli obblighi antiriciclaggio. Ma in nessun caso, si legge nella circolare, si dovrà indicare negli atti di controllo e ispezioni fiscali, un qualsiasi riferimento, anche indiretto, che possa far emergere «l’identità del segnalante». In sostanza, spiega la circolare, al contribuente potranno essere evidenziati gli elementi fiscalmente rilevanti che sono emersi da un’attività antiriciclaggio o da una Sos, ma ogni eventuale «specificazione» non dovrà far emergere il soggetto che ha fatto la segnalazione.

La circolare, inoltre, rimarca l’esclusiva attività delle Fiamme Gialle sugli operatori “money transfer”, gli esercenti e i distributori del settore del gioco e le attività di “compro oro”. In questi tre settori i controlli potranno essere immediati. In particolare il nuovo decreto prevede un registro pubblico informatizzato, istituito presso l’Organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Il registro conterrà gli estremi identificativi e logistici degli agenti e dei soggetti convenzionati. Estremi che saranno alimentati dai cosiddetti punti di contatto centrale che dovranno anche comunicare entro 30 giorni eventuali estinzioni. Si tratta di un patrimonio informativo a disposizione delle autorità ma anche degli stessi operatori in moneta elettronica sulla reputazione e la legalità dei soggetti che operano nel settore del money transfer.

Particolare attenzione anche al settore del gioco, che richiede le stesse attenzioni dei servizi di rimessa di denaro. L’invito ai reparti è quello di procedere da subito all’attività ispettiva per stanare fenomeni di riciclaggio tra slot, vlt e scommesse. In particolare con attività di controllo mirate su esercenti e distributori per verificare il rispetto degli obblighi degli operatori online di identificazione e adeguata verifica dell’identità di ogni cliente in occasione degli adempimenti necessari all’apertura e alla modifica dei conti di gioco.

Particolare attenzione viene chiesta ai reparti anche nella verbalizzazione degli illeciti. Le nuove regole, infatti, prevedono che l’entità della sanzione dovrà essere graduata alla luce delle violazioni riscontrate. Per questo nella compilazione degli atti dovranno essere dettagliatamente ricostruiti i comportamenti illeciti e tutti gli elementi informativi necessari a una corretta determinazione degli importi delle sanzioni. Dovranno essere evidenziati gravità e durata della violazione, il grado di responsabilità, l’entità del vantaggio o ancora il livello di cooperazione. Le nuove regole, infatti, prevedono espressamente che la pena pecuniaria sia più alta nel minimo e nel massimo in caso di violazioni, gravi, ripetute, sistematiche o plurime.

Gdf - La circolare 210557 sull’antiriciclaggio

Gdf - Circolare 2210557 - Allegato 1

Gdf - Circolare 2210557 - Allegato 2

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