Contabilità

Imposte dimezzate sui dividendi «black list»

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di Giacomo Albano

Esclusi da tassazione per il 50% gli utili percepiti da società di capitali e provenienti da Stati a fiscalità privilegiata, a condizione che il soggetto non residente svolga un’effettiva attività industriale o commerciale nello Stato di insediamento. È quanto previsto dall’emendamento approvato in commissione Bilancio alla Camera che introduce un’importante deroga al regime di totale imponibilità che ha finora caratterizzato i dividendi provenienti da Stati “black list”.

Fino ad oggi, la dimostrazione dell’esimente dell’attività commerciale consentiva la disapplicazione della disciplina Cfc, ma non del regime di tassazione integrale dei dividendi black list; in questo caso l’unico correttivo consisteva nel riconoscimento di un tax credit per le imposte estere pagate dalla partecipata.

Con l’emendamento viene introdotta una detassazione del 50% dell’ammontare dei dividendi provenienti da soggetti black list che svolgono un’effettiva attività industriale o commerciale. Resta ferma, inoltre, la possibilità di ottenere un credito d’imposta per le imposte assolte dalla partecipata, in proporzione alla quota imponibile degli utili (50%).

L’emendamento stabilisce inoltre che gli utili prodotti quando la controllata non era considerata black list possono godere dell’esenzione ordinaria del 95% anche se al momento della percezione la società è inclusa nella black list.

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