Imprese a tasso zero: sì a investimenti su più sedi e ditte individuali escluse
Accesso solo per le società di persone o di capitali. Sì ai residenti all'estero
Non ci sono limiti minimi di investimento. È possibile intervenire su più sedi, purché siano interconnesse. Gli stessi soci potranno presentare più domande, comparendo in compagini societarie diverse. Mentre le ditte individuali sono escluse, a differenza delle società unipersonali.
Sono, in estrema sintesi, solo alcuni dei chiarimenti arrivati ieri nel corso del webinar sull’incentivo «Nuove imprese a tasso zero», organizzato dal ministero dello Sviluppo economico, direzione generale incentivi alle imprese, con la partecipazione di Invitalia.
Dopo la presentazione dello strumento, profondamente rinnovato nella sua struttura (si veda l’altro pezzo in pagina), i responsabili di Invitalia hanno chiarito molti dubbi operativi delle imprese. A partire proprio dal perimetro soggettivo di applicazione dell’incentivo.
Nuove imprese a tasso zero esclude le ditte individuali, fatte da autonomi con partita Iva; è necessario che esista una società, di persone o di capitali, per accedere al meccanismo. Sono, quindi, ammesse le società unipersonali.
C’è, comunque, una certa elasticità nelle modalità di accesso. Ad esempio, è possibile che, in una Srl già costituita da soci che non hanno i requisiti per ottenere le agevolazioni, subentrino soci che invece hanno i requisiti. Sarà possibile allora ottenere gli incentivi, purché il passaggio sia chiaramente dimostrabile al momento della presentazione della domanda: non servirà attivare una nuova società.
Allo stesso modo, società diverse che abbiano la stessa compagine di soci potranno anche presentare più istanze. In questo caso, però, le domande dovranno essere ben distinte e avere, singolarmente, i requisiti di accesso agli incentivi.
I soci che fanno domanda potranno anche essere residenti all’estero. L’unica condizione da rispettare è che siano contattabili e che partecipino alle attività legate alle agevolazioni. Un limite rilevante c’è, invece, sul perimetro della compagine sociale: una volta inviata la domanda, non sarà possibile modificarlo.
Sul fronte oggettivo dell’agevolazione, è stato precisato che non ci sono limiti minimi di investimento. E che mobili e arredamento sono tra le spese ammesse, purché siano funzionali alla realizzazione progetto di investimento.
Si è parlato, infine, anche della possibilità di dividere l’investimento agevolato tra più sedi. Teoricamente, è possibile, anche se è necessario che tra le diverse sedi ci sia interconnessione: in questo caso i siti possono essere considerati come un’entità unica, nel quadro dell’incentivo.