Imu 2022 e abitazione principale: scelta «limitata» per i coniugi con residenze in Comuni diversi
In vista dell’acconto del 16 giugno, occorre tener presente che da quest’anno c’è la facoltà di scegliere l’immobile da esonerare
Per i calcoli in vista del 16 giugno, termine per il versamento dell’acconto Imu 2022, va considerato – tra l’altro – che da quest’anno, per i coniugi con residenze in Comuni diversi, vige la facoltà di scegliere l’abitazione principale da esonerare.
Il legislatore, infatti, è recentemente intervenuto per tentare di risolvere il fenomeno delle doppie abitazioni situate in Comuni diversi, al fine di neutralizzare l’orientamento rigoroso della Cassazione che non consente di applicare l’esonero a nessuna delle due abitazioni, considerato che la norma impone la convivenza dell’intero nucleo familiare, con l’unica eccezione degli immobili ubicati nello stesso Comune.
L’articolo 5-decies del Dl 146/2021 (introdotto in sede di conversione del decreto) ha quindi modificato la norma consentendo di scegliere l’immobile sul quale applicare l’esenzione dall’Imu prevista per l’abitazione principale, anche nel caso di immobili ubicati in Comuni diversi.
Come individuare l’immobile esente
Motivo per cui si dovrebbe fare riferimento al Comune nel quale il nucleo familiare dimora maggiormente, considerando anche i figli. In sostanza, si dovrebbe evitare di legittimare il fenomeno delle residenze “fittizie”, specie con riferimento ai Comuni turistici.
Grava poi in capo al soggetto passivo l’obbligo di presentare la dichiarazione Imu, sul presupposto che il Comune non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell’obbligazione tributaria, come chiarito dal dipartimento delle Finanze a Telefisco 2022.
Nello specifico, per la compilazione del modello dichiarativo il contribuente deve barrare il campo 15 relativo all’«Esenzione» e riportare nello spazio dedicato alle «Annotazioni» la seguente frase: «Abitazione principale scelta dal nucleo familiare ex articolo 1, comma 741, lettera b), della legge n. 160 del 2019». Probabilmente maggiori informazioni saranno fornite in sede di adozione del nuovo modello di dichiarazione, previsto dalla legge 160/2019.
Prospettive di ulteriori modifiche
La questione delle doppie abitazioni non può comunque considerarsi definitivamente risolta, perché si attende la pronuncia della Corte costituzionale che con l’ordinanza 94/2022 si è posta alcuni dubbi, ritenuti pregiudiziali, ed è andata più alla radice del problema, che dovrebbe riguardare la parte della disposizione che fa riferimento al «nucleo familiare». Ebbene, se questo inciso fosse eliminato, non avrebbe più senso il limite al numero di abitazioni principali sia dentro che fuori dal territorio comunale, con riflessi anche sulla nuova disposizione del Dl 146/2021: un intervento che si rivelerebbe inutile, perché la questione verrebbe risolta a monte.
La Corte costituzionale potrebbe quindi modificare completamente lo scenario, sganciando la nozione di abitazione principale dal nucleo familiare, per cui si dovrebbe riconoscere il rimborso di quanto pagato per l’altra abitazione. Ma aspettiamo di vedere cosa dirà effettivamente la Corte costituzionale, che dovrebbe intervenire in tempo per chiudere i conti con il saldo Imu di dicembre.
Giuseppe Debenedetto
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