In Dogana iter digitale per i rimborsi Iva ai soggetti extraUe
Arriva la digitalizzazione per il rilascio del visto doganale ai soggetti extracomunitari che intendono chiedere lo sgravio diretto o il rimborso dell'Iva. Per semplificare, infatti, gli adempimenti a carico dei soggetti non residenti all'interno dell'Unione europea, che acquistando beni nel territorio dello Stato, destinati a uso personale o familiare, intendono chiedere la non applicazione o il rimborso dell'imposta addebitata dal cedente, l'agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha informato, con una nota del 6 marzo , di aver realizzato il progetto Otello (Online tax refund at exit: light lane optimization) per semplificare le attuali procedure.
L'articolo 38-quater del Dpr 633/1972 stabilisce che le cessioni di beni a soggetti extracomunitari possano avvenire, per acquisti complessivamente di valore superiore a 154,94 euro, o senza imposta, con l'onere da parte del cessionario di restituire al cedente, entro i prescritti termini dalla norma, una copia della fattura vistata dalla dogana di uscita dal territorio europeo, ovvero, con addebito dell'imposta. In quest'ultimo caso il cessionario extracomunitario ha diritto di chiedere la restituzione dell'imposta all'esercente stesso o a una società da questi indicata e in ciò specializzata, sempre presentando la fattura vistata.
Mentre prima dell'introduzione del nuovo procedimento, la fattura presentata in forma cartacea dal viaggiatore doveva, quindi, ricevere l'apposizione del cosiddetto «timbro Conalbi» da parte dell'ufficio doganale, con Otello la procedura cambia a seconda del tipo di esercente che risulta aver emesso la fattura.
Se si tratta di un esercente non associato a società di rimborso ovvero associato a società non presenti in aeroporto, lo stesso ufficio doganale, verificate le condizioni previste dalla legge e dopo aver effettuato i controlli del caso, consegna le fatture al viaggiatore, dopo averle acquisite a sistema, allegando alle stesse la stampa del file pdf prodotta da Otello da cui risulterà il visto doganale (codice alfanumerico generato dal nuovo programma).
Se si tratta, invece, di fatture emesse da esercenti associati a società di rimborso presenti in aeroporto, sarà il desk indicato dalla stessa società di rimborso, a cui si dovrà rivolgere il viaggiatore, a trasmettere ad Otello, direttamente o per il tramite della società di gestione aeroportuale, la richiesta per il rilascio del così detto visto doganale, indicando i dati identificativi dell'esercente e del viaggiatore, nonché gli estremi della fattura e del titolo di viaggio. Otello, controllata la completezza e la correttezza dei dati trasmessi, effettua un'analisi automatizzata dei rischi e indica il tipo di controllo selezionato:
-verde: controllo automatizzato ovvero senza necessità di controllo fisico dei beni;
-rosso: controllo fisico dei beni.
In caso di canale verde, viene immediatamente rilasciato il visto doganale e la società di rimborso restituisce l'Iva al viaggiatore; in caso di canale rosso, la società di rimborso deve riconsegnare al viaggiatore le fatture, evidenziando quelle da controllare da parte dell'ufficio doganale. Quest'ultimo provvederà ad eseguire il controllo fisico dei beni e a rilasciare, in assenza di rilievi, la stampa del pdf con il visto doganale che permetterà il rimborso dell'imposta da parte della società a ciò preposta; se, invece, il controllo risulta essere negativo, il viaggiatore non avrà titolo per chiedere il rimborso dell'imposta.
Otello è già attivo dal 10 marzo scorso all'aeroporto di Malpensa e sarà esteso, successivamente, a quello di Fiumicino e via via a tutti gli altri aeroporti nazionali.
La nota dell’agenzia delle Dogane sul progetto Otello