Imposte

In famiglia si moltiplica il patrimonio agevolato

di Davide Cagnoni e Alessandro Germani

Un aspetto molto interessante, che era atteso dagli addetti ai lavori e ha trovato positivo riscontro nelle indicazioni fornite dal Mef con la nota del 4 ottobre 2017, è quello relativo all'apertura, fra i soggetti destinatari dell'agevolazione (paragrafo 2) delle persone fisiche residenti in Italia indipendentemente dalla loro età. In altre parole, come espressamente chiarito dal Dipartimento delle Finanze nel citato documento, può essere titolare di un Pir anche un minorenne.

Questa condivisibile apertura presenta due risvolti pratici molto importanti e sostanzialmente collegati fra di loro. Infatti, da un lato si tratta di un aspetto che non può che fare da ulteriore volano a questo strumento finanziario, che già nei primi sei mesi dell'anno aveva raggiunto una raccolta netta complessiva pari a 5,33 miliardi (dati Assogestioni), con una forte accelerazione nel secondo trimestre 2017. Inoltre, le stime del ministero dell'Economia per il consuntivo 2017 giungerebbero a 10 miliardi, un risultato di gran lunga superiore alle aspettative del Governo al momento del lancio del prodotto con la legge di Bilancio 2017. Dall'altro lato, poi, non si può non considerare come l'apertura all'intestazione del Pir in capo ai minorenni sia in grado di generare un importante leva a livello di pianificazione fiscale familiare.

Infatti, ricordiamo che i limiti dello strumento per beneficiare della completa detassazione dei redditi di capitale e dei redditi diversi (capital gain) consistono in 30.000 mila euro all'anno e 150.000 euro complessivamente. Ricordiamo altresì che questi sono i limiti massimi previsti per lo strumento, il che non toglie che il suo appeal possa mantenersi tale anche se il risparmiatore dovesse convogliare sullo strumento finanziario importi inferiori, perché in ogni caso l'agevolazione fiscale risulta essere consistente.

Ma chiaramente vi è la possibilità, in presenza di risparmi accumulati dalla famiglia nel tempo, di beneficiare delle somme in maniera moltiplicata, in virtù del fatto che può esserne titolare anche il figlio minorenne. Pertanto, in presenza di una classica famiglia con due figli minori, e ipotizzando anche l'intestazione di un Pir in capo all'altro coniuge, sulla base di quattro intestatari il limite annuo verrebbe innalzato a 120.000 euro e quello complessivo a 600.000 euro. Va da sé che, in un sistema fiscale che ciclicamente mette in discussione l'impalcatura delle tax expenditures per la persona fisica, la completa detassazione sulle rendite finanziarie potrebbe essere una risposta importante, del tutto in linea peraltro con l'elevato tasso di risparmio privato caratteristico del sistema italiano.

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