Indagini finanziarie, presunzione per il professionista solo sui versamenti
In sede di accertamento induttivo basato sulle indagini finanziarie nei confronti di un professionista la presunzione legale, secondo cui i movimenti in entrata e in uscita rilevano ai fini della determinazione dell’imponibile, non opera in ordine ai prelevamenti.
Questo il principio stabilito dai Giudici della Cassazione con la sentenza n. 14395 depositata ieri.
L’agenzia delle Entrate, recependo le risultanze delle indagini bancarie effettuate nei confronti del contribuente, emetteva un avviso di accertamento recuperando maggiori redditi di lavoro autonomo ricostruiti mediante l’ accertamento induttivo.
Il ricorso in Cassazione fa seguito all’impugnazione della sentenza della Commissione tributaria regionale la quale, confermando la pronuncia di primo grado, aveva ritenuto legittima l’applicazione della norma in tema di presunzioni bancarie.
Tra i vari motivi di ricorso il contribuente eccepiva l’erroneità della sentenza poiché l’inversione dell’onere della prova, nell’accertamento fondato sulle movimentazioni bancarie, non poteva riguardare le uscite.
E su tale aspetto la Corte, richiamando la Sentenza n. 228 del 2014 della Corte costituzionale, che ha dichiarato l’incostituzionalità della norma che riconduceva il prelevamento non giustificato al compenso non dichiarato nei confronti dei titolari di reddito da lavoro autonomo, ha accolto parzialmente il ricorso.
È proprio sull’intervenuta incostituzionalità della normativa che la Cassazione ha posto particolare attenzione evidenziando l’erroneità dei giudici di secondo grado nell’aver considerato, tra la materia imponibile, i prelevamenti per il mancato assolvimento dell’onere della prova da parte del contribuente professionista.
Pertanto, per gli Ermellini, le operazioni in relazione alle quali non opera la presunzione di esistenza di un imponibile non dichiarato vanno individuate solamente nei prelievi, rimanendo invariata la presunzione a favore dell’erario con riferimento ai versamenti effettuati dai lavoratori autonomi, salvo che quest’ultimi non provino l’irrilevanza reddituali degli stessi.
Cassazione, sezione tributaria, sentenza 14395 del 9 giugno 2017