Invio online degli scontrini, appello per la moratoria sulle sanzioni
Un’altra moratoria, dopo quella sulle sanzioni per la fatturazione elettronica. A chiederla a gran voce sono gli operatori. Mentre l’e-fattura, con le sue difficoltà applicative, occupa tutta l’attenzione delle partite Iva italiane, c’è un altro adempimento che si avvicina. È l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, pensato per monitorare le transazioni di tutti gli esercizi commerciali che operano solo verso consumatori finali, quindi senza fattura: supermercati, bar, negozi di ogni tipo.
Il calendario – delineato dal decreto fiscale (Dl 119/2018) – prevede a partire da gennaio 2020 la memorizzazione elettronica e la trasmissione alle Entrate dei dati dei corrispettivi per chi effettua operazioni nel settore del commercio al minuto e di attività assimilate: sono 1,7 milioni di esercizi. Da luglio 2019 l’adempimento, già oggi attivo per distributori automatici e cessioni di benzina e gasolio, sarà anticipato per i soggetti con volume d’affari superiore a 400mila euro: sono 261mila.
Un discorso a parte va fatto per la Gdo, che ha scelto di anticipare i tempi, come spiegano da Federdistribuzione: «Le aziende della grande distribuzione hanno investito nella riorganizzazione dei propri strumenti informatici, gestionali e amministrativi e hanno optato per la nuova trasmissione telematica dal primo gennaio 2019: una partenza che non si è rivelata particolarmente traumatica anche se vi sono ancora degli aspetti operativi e tecnici da sistemare».
Detto questo, le associazioni di categoria del commercio si stanno muovendo per preparare il sistema, considerando che, come precisa Marino Gabellini, responsabile dell’ufficio tributario di Confesercenti, «questa novità è stato auspicata da parte nostra perché finalmente toglie valenza fiscale agli scontrini. Una serie di controlli invasivi, così, verranno meno».
Capitolo costi. Dice Andrea Trevisani, direttore politiche fiscali di Confartigianato: «La spesa necessaria è molto variabile. Chi è già dotato di un registratore di cassa, magari dovrà solo adeguarlo. Mentre chi parte da zero e finora usava il bollettario dovrà attrezzarsi con spese più rilevanti». A disposizione c’è un credito di imposta del 50% fino a 250 euro in caso di nuovo acquisto che, però, «non risolve il problema». A stretto giro è atteso il provvedimento attuativo delle Entrate.
Dal canto loro, le imprese produttrici, importatrici e distributrici di misuratori fiscali e registratori telematici rappresentate da Comufficio si dicono pronte. «Stiamo sollecitando il mercato anche attraverso le associazioni di categoria per andare rapidamente verso l’avvio», sottolinea il presidente, Marco Schianchi.
Costi a parte, a preoccupare sono però soprattutto le sanzioni, pari al 150% dell’imposta corrispondente all’importo non documentato. La richiesta è di una moratoria iniziale. Anche perché, in caso di recidiva, si può arrivare addirittura alla sospensione della licenza. Come racconta il responsabile fiscale di Confcommercio, Vincenzo De Luca: «Per abituare tutti a questi cambiamenti, non vanno applicate sanzioni a chi, anche se supera la mezzanotte, si attiva comunque entro un lasso di tempo che consenta la liquidazione dell’imposta».