L’incertezza delle regole che «pesa» sul calendario
In esclusiva per gli abbonati al «Quotidiano del Fisco» un articolo in anteprima dal Focus di Norme&Tributi «Le scadenze di fine anno» in uscita domani con Il Sole 24 Ore
Anche in questi ultimi mesi del 2018 il calendario fiscale, nonostante i richiami e le attese sulla necessità di semplificare il sistema normativo e ridurre gli obblighi a carico dei contribuenti, vivrà una stagione non facile, contraddistinta dal moltiplicarsi delle scadenze e dall’aumento della complessità degli adempimenti. Ciò sta generando un profondo disorientamento fra cittadini e imprese che hanno difficoltà a comprendere come si concilino i proclami sulla razionalizzazione delle scadenze e sui tentativi di semplificazione del sistema, con le continue modifiche della normativa, lo spostamento dei termini e l’aumento degli oneri anche di natura amministrativa a loro carico.
Lo Statuto «dimenticato»
Questa tendenza ormai consolidata, peraltro, si accompagna alla prassi sempre più diffusa del mancato rispetto del principio sancito dall’articolo 3 dello Statuto dei diritti del contribuente secondo cui le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti.
I continui cambiamenti
Pur comprendendo le esigenze di gettito che vincolano ogni manovra economica, è difficile non pensare che con una migliore e più incisiva programmazione dell’azione di governo si sarebbero potute limitare le violazioni di questo principio fondamentale. Ogni riflessione sul calendario fiscale, in effetti, non può essere affrontata disgiuntamente dal tema delle troppe modifiche: la consuetudine del cambiamento in corsa delle “regole” a ridosso delle scadenze rende più complesso e costoso il peso degli adempimenti. Qualora le regole fossero certe fin dall’inizio del periodo d’imposta e non soggette a continui cambiamenti, spesso accompagnati dall’aumento del numero delle scadenze, il calendario fiscale potrebbe anche contrarsi radicalmente. In questo scenario il compito assegnato alla semplificazione è quello di favorire il recupero del ritardo competitivo dell’Italia, liberare le risorse per tornare a crescere e restituire ai cittadini e alle imprese tempo da dedicare allo sviluppo della loro capacità produttiva.