Imposte

L’inerenza del costo prescinde dal vantaggio

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di Andrea Taglioni

Un costo è inerente se e nella misura in cui è anche correlato in via indiretta, potenziale e prospettica all’effettiva attività d’impresa esercitata. Quindi, l’inerenza del costo deve essere valutata prescindendo dall’utilità o dal vantaggio che lo stesso apporta per la produzione dei ricavi. Sono costi non inerenti e, quindi indeducibili, solo quelli estranei all’esercizio dell’impresa. Queste precisazioni arrivano dalla Cassazione con l’ordinanza 450/2018.

La vicenda fa seguito all’impugnazione della sentenza della Ctr del Lazio, la quale, confermando la pronuncia della Ctp, aveva stabilito l’insussistenza dei presupposti per la deducibilità dei costi inerenti le royalties corrisposte per l’uso del marchio.

Il ricorso del contribuente, che lamentava l’erronea interpretazione della norma, ritenendo sussistente il requisito dell’inerenza del costo contestato, è stato respinto dalla Cassazione poiché, nel caso esaminato, la componente negativa non poteva essere correlata ai ricavi essendo quest’ultimi derivanti da commesse della società capogruppo che era, allo stesso tempo, concedente del marchio.

La Suprema corte in questa sede ha colto l’occasione per precisare il concetto di inerenza sganciandosi dai precedenti orientamenti che basavano il concetto di inerenza in termini quantitativi; cioè, sulla base di un rigido collegamento funzionale fra il costo e l’attività di impresa capace di produrre un’utilità a quest’ultima.

Interessante, a riguardo, è che un spesa è inerente, atteso che l’attuale articolo 109, comma 5, del Tuir attiene al diverso principio dell’indeducibilità dei costi relativi a ricavi esenti, quando il costo sostenuto, anche se in via indiretta, potenziale e in proiezione futura, è riferibile all’attività d’impesa.

La Corte puntualizza che il corollario del principio di inerenza appartiene, quindi, all’inerenza qualitativa e non quantitativa e quindi, sganciata dai concetti di utilità o vantaggio all’attività d’impresa.

I giudici ricordano, infine, che il concetto di inerenza deve essere distinto dalla congruità del costo in relazione al quale non assume neppure rilevanza la sproporzione o l’incongruità della spesa che, seppur indici rilevanti della mancanza di inerenza, non si identificano con essa.

Cassazione, ordinanza 450/2018

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