Contabilità

La chance della quotazione a cinque anni dalla nascita

di Paola Bonsignore e Agnese Menghi

La quotazione in borsa potrebbe essere il tassello mancante alla crescita delle start-up e Pmi innovative, in quanto strumento idoneo a reperire le risorse necessarie, senza dover ricorrere agli istituti creditizi. Spesso l’ opzione non è presa in considerazione, perché richiede un’attenta pianificazione, anche dei costi. Tuttavia, esistono diversi ambienti di quotazione, ognuno dei quali dedicato a una tipologia di impresa, con differenti adempimenti per l'accesso. Si pensi al segmento Star del Mercato telematico azionario (Mta) o all’Aim (Alternative investment market), dedicato alle Pmi. In queste ipotesi, le società intraprendono direttamente il percorso per la quotazione, affiancandosi a un professionista, il cosiddetto «sponsor» o «nominated adviser» (Nomad), che le coadiuverà durante l’intero percorso. Ad ogni modo, occorre puntualizzare che per le start-up che intendono mantenere lo status di innovativa, è necessario, per la quotazione, attendere i 60 mesi richiesti dall’articolo 25 del Dl 179/2012, perché in questo intervallo le quote del capitale sociale non devono essere quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione (come l’Aim). Per le Pmi innovative, invece, il limite è meno stringente poiché l’articolo 4 del Dl 3/2015 esclude solo le società quotate in mercati regolamentati, cosicché con la quotazione nell’Aim, le Pmi mantengono la qualifica di innovativa, e gli investitori possono fruire delle agevolazioni fiscali, valide in sede di aumento di capitale e non anche in caso di acquisto delle azioni da terzi.
Fatta questa precisazione, per la quotazione esiste ancora un’ulteriore strada: la Spac. Le Special purpose acquisition company è una società veicolo, creata appositamente come opportunità di investimento per introdurre altre imprese nel mercato quotato. In altri termini, la Spac è una società costituita e quotata per raccogliere il capitale necessario per realizzare operazioni di business combination con una società Target, che nel nostro caso sono Pmi o start-up (trascorsi 60 mesi dalla loro costituzione), che si troverà successivamente quotata, senza aver effettuato gli adempimenti richiesti da Aim o da Mta, in quanto già messi in atto dalla stessa Spac. Generalmente, quanto appena descritto si articola in quattro fasi:
1 - Costituzione della Spac: la società veicolo è costituita dagli sponsor o dai promoter, che apportano i capitali necessari per la gestione della società;
2 - Ipo (offerta pubblica iniziale): vengono realizzati gli adempimenti richiesti per la quotazione, per poi procedere con la raccolta dei fondi tramite l’Ipo composta da Units, le quali a loro volta contengono azioni e warrants. Gli sponsor, post-Ipo, solitamente mantengono una partecipazione pari al 20% del capitale. Le risorse così reperite vengono conferite in un conto fruttifero (escrow account) “congelato” fino al termine delle operazioni;
3 - Individuazione del target: nei 18-24 mesi successivi all’Ipo, la Spac individua la società target con cui realizzare la business combination;
4 - Business combination o scioglimento della Spac: qualora l’aggregazione non dovesse concludersi, la Spac è posta in liquidazione, per poi essere sciolta con la restituzione agli investitori di quanto versato e depositato presso l’escrow account. Se, invece, la business combination dovesse realizzarsi, solitamente tramite fusione inversa (la società target acquisisce la Spac), la Pmi si ritrova quotata in borsa.
In conclusione, quindi, le Spac rappresentano un investimento e, allo stesso tempo, una possibilità di quotazione per le imprese italiane, anche di minori dimensioni.

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