Imposte

La confisca allargata aggiorna i «presupposti»

di Valerio Vallefuoco

Il decreto fiscale aggiorna il Codice antimafia dopo il richiamo con il quale il Capo dello Stato aveva sollevato la questione dell’esclusione dal novero dei reati-presupposto della confisca allargata di alcune ipotesi di reato (il falso nummario, la corruzione tra privati, l’indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento, i delitti commessi con finalità di terrorismo internazionale, i reati informatici quando le condotte di reato riguardano tre o più sistemi informatici). Un’esclusione che rischiava di lasciare scoperti alcuni importanti settori della lotta alla criminalità organizzata precludendo la possibilità di fare ricorso alla misura ablativa.

La modifica provvede ora a integrare l’elenco dei reati-presupposto ripristinando il riferimento ai reati di falsificazione o alterazione di monete, introduzione e spendita di monete false, contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo, fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata. Ripristinato anche l’uso indebito di carte di credito o di pagamento, ovvero di qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi oltre che alcuni reati informatici e la fattispecie della corruzione in ambito privato ex articolo 2635 del Codice civile. Eliminato, invece, il riferimento al traffico illecito di rifiuti, appena inserito nel Codice antimafia. A tale proposito, occorre segnalare che l’articolo 260 del Codice dell’ambiente già prevede la confisca delle cose che servirono a commettere il reato o che ne costituiscono il prodotto o il profitto, salvo che appartengano a persone estranee al reato. Si è così posto rimedio a quello che fin da subito era apparso come un mero difetto di coordinamento che tuttavia rischiava di introdurre elementi di discontinuità e illogicità oltre che problemi di conformità dell’ordinamento interno agli obblighi imposti dal legislatore Ue con la direttiva 2014/42 (relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione europea), recepita dal nostro Paese con il Dlgs 202/2016.

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