Controlli e liti

Le lettere del Fisco su RW: test sui dati di fondi e polizze

In arrivo gli alert innescati dalle informazioni dei Paesi aderenti al Crs

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di Marco Piazza

Anche quest’anno i detentori di attività finanziarie all’estero non dichiarata nel quadro RW riceveranno dalle Entrate le comunicazioni per la promozione dell’adempimento spontaneo innescate dallo scambio di informazioni automatico con gli Stati esteri aderenti al sistema Crs. Lo stabilisce il provvedimento 40601/2022 delle Entrate in relazione all’anno d’imposta 2018 che ricalca l’analogo provvedimento del 6 novembre 2020 riferito al periodo d’imposta 2017.

Il provvedimento prevede la possibilità, per il destinatario di verificare i dati di fonte estera che lo riguardano, accedendo alla sezione «l’Agenzia scrive» del proprio cassetto fiscale.

In questo modo il contribuente potrà giustificare gli scostamenti fra quanto risultante dalla propria dichiarazione e quanto comunicato all’Italia dagli Stati esteri, avvalendosi del sistema Civis; potrà richiedere anche ulteriori informazioni, contattando la direzione provinciale competente.

Andrà verificato se l’agenzia delle Entrate abbia, nel frattempo affinato, i propri sistemi di selezione dei soggetti destinatari delle comunicazioni in modo da ridurre quelle fuori target.

L’utilizzo del sistema Civis dovrebbe certamente aver comportato un affinamento dei criteri selettivi. Ci si può immaginare che i contribuenti che si sono già avvalsi del portale per rispondere alle precedenti comunicazioni siano risparmiati dalla nuova ondata di lettere.

Si auspica, inoltre, che le liste selettive tengano conto del fatto che sia l’impianto del quadro RW sia quello dei quadri della dichiarazione da utilizzare per dichiarazione i redditi finanziari di fonte estera non sono coerenti con l’impostazione dei flussi informativi Crs. L’esempio è più evidente è quello dei proventi dei fondi comuni d’investimento esteri: in caso di rimborso della quota, nel quadro RM si deve indicare il provento al netto del costo di acquisto o sottoscrizione, mentre il flusso derivante dallo scambio d’informazioni rappresenta l’importo lordo percepito. Anche le polizze di assicurazione sulla vita, insieme ai fondi comuni, creano difficoltà in quanto accade che alcuni Paesi esteri comunichino l’investimento anche quando il prodotto finanziario sia stato affidato in amministrazione ad un intermediario finanziario italiano.

Per evitare uno spreco delle risorse dell’Agenzia sarebbe necessario che i dati risultanti dall’Anagrafe dei rapporti con gli intermediari finanziari italiani venissero previamente confrontati con quelli provenienti dallo scambio d’informazione automatico. Ma perché questo confronto sia efficace l’impostazione delle due «banche dati» dovrebbe essere omogenea.

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