Adempimenti

Maxi-rimborsi a rischio blocco

di Mario Cerofolini

Se il modello 730 presenta un credito superiore a 4mila euro o modifiche che si discostano in modo rilevante dalla precompilata, può scattare il rimborso a cura dell’agenzia delle Entrate, anziché del sostituto d’imposta.

La necessità per il Fisco di effettuare controlli preventivi sul modello modificato (da mettere in campo non oltre quattro mesi dal termine di invio della dichiarazione), potrebbe, in questi casi, impedire il rimborso a cura del sostituto, demandando all’amministrazione, previo controllo, il compito di erogare il credito sul conto corrente del contribuente, se elevato, oppure con vaglia. In questo caso il rimborso potrà essere disposto non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per trasmettere il modello.

Possono dunque essere soggetti a un controllo preventivo, con successivo rimborso a cura delle Entrate, i 730 nei due casi seguenti:

- dichiarazione con elementi di incoerenza rispetto ai criteri individuati dal provvedimento 127084 del 25 giugno 2018;

- rimborso superiore a 4mila euro (articolo 5, comma 3-bis, del Dlgs 175/2014).

Si tratta, in ogni caso, di una facoltà rimessa alla volontà delle Entrate e non di una regola fissa. In altre parole, anche in presenza di un credito sopra soglia, l’Agenzia potrebbe non bloccare il rimborso lasciando l’erogazione del credito ancora a cura del sostituto d’imposta. Nel primo caso, possono essere elementi di incoerenza tali da giustificare il blocco:

- lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle Cu e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;

- la presenza di altri elementi di incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche, e la presenza di situazioni di rischio in base alle irregolarità degli anni precedenti. La norma, infatti, vuole intercettare sia le situazioni nelle quali i dati possono essere in qualche modo alterati, sia quelle nelle quali è semplicemente errata la digitazione dei dati nel modello trasmesso.

Quest’anno è stata introdotta una novità che, se usata correttamente - anche in quest’ultimo giorno - potrebbe anche evitare il blocco dei rimborsi. È la compilazione assistita per il contribuente che vuole modificare la propria dichiarazione precompilata. Dopo aver visualizzato i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi, usati o meno per elaborare la dichiarazione, si può scegliere tra due modalità di compilazione del quadro E nelle sezioni I e II: quella tradizionale (inserire o rettificare direttamente gli importi degli oneri sostenuti riportandoli nei campi del quadro E) o quella assistita (inserire nuovi documenti di spesa non presenti o modificare, integrare o cancellare i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi).

Per chi ha scelto la compilazione “assistita”, solo i dati aggiunti, modificati o integrati potranno, in futuro, essere controllati dall’agenzia delle Entrate.

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