Controlli e liti

Mediolanum, nel mirino Gdf 544 milioni di imposte in Irlanda

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di Raffaella Calandra e Ivan Cimmarusti

Ammontano a 544 milioni di euro le imposte che Mediolanum potrebbe dover pagare in Italia. Il Gruppo - controllato dalle famiglie Berlusconi e Doris - torna sotto la lente del fisco e della Procura della Repubblica di Milano, che ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi preliminare di omessa dichiarazione dei redditi.

In ballo ci sono presunte irregolarità nella gestione amministrativa e fiscale della controllata Medionalum International Funds Limited: società di diritto irlandese accusata di aver avuto residenza fiscale in Italia dal 2010 al 2016, accumulando imposte per mezzo miliardo. La contestazione è contenuta in un verbale notificato ieri dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano, che sospetta un caso di esterovestizione: la fittizia localizzazione all’estero della sede societaria, al solo scopo di beneficiare dei regimi fiscali più lievi. Un accertamento che ha provocato una flessione del titolo del Gruppo a Piazza Affari, che ha perso il 3% a 6,97 euro, con un minimo toccato a 6,82.

Intanto alla Procura milanese attendono il deposito di una informativa per tirare le somme dell’inchiesta. Al lavoro c’è il sostituto procuratore Grazia Colacicco, che ha formalizzato l’iscrizione al registro degli indagati del legale rappresentante della Mediolanum International Funds Limited negli anni sotto osservazione.

L’indagine, comunque, parte da lontano. Dalla precedente verifica compiuta tra il 2013 e il 2014 sempre sulla società irlandese. In particolare, il fisco aveva contestato 923 milioni di euro di imposte non pagate (annualità dal 2005 al 2014), chiedendone 506 milioni. Secondo l’Agenzia dell’Entrate, la società - che si occupa della creazione e gestione di fondi - tratteneva una quota troppo alta dei ricavi del Gruppo, con la conseguenza che alle italiane Banca Mediolanum e Mediolanum Vita, distributrici dei prodotti, sarebbe stata «retrocessa» una percentuale troppo bassa delle commissioni incassate dai clienti. L’effetto del meccanismo avrebbe consentito a Mediolanum di beneficiare impropriamente delle più lievi aliquote fiscali irlandesi, erodendo così la base imponibile del Gruppo in Italia. Tuttavia la pratica si è chiusa il 1° dicembre 2015 con una intesa in cui Mediolanum si è impegnata a pagare all’Agenzia 120,2 milioni di euro. Ed è stato indagando su questi aspetti che sono emersi i presunti illeciti contestati nella nuova indagine e nel nuovo accertamento fiscale.

Il Gruppo ha voluto precisare che «la posizione fiscale di Mediolanum International Funds Limited e i rapporti con le società italiane del Gruppo è già stata prima d’ora oggetto di una specifica verifica che ha escluso problemi di residenza fiscale in Italia, limitandosi a rettifiche di natura valutativa concluse nel 2015 con un accordo transattivo e con l’archiviazione in sede penale». Aggiunge che «Mediolanum International Funds Limited opera in Irlanda dal 1997 con una consistente struttura organizzativa composta da dipendenti altamente qualificati dedicati principalmente alle attività di sviluppo e amministrazione di fondi comuni di investimento di diritto irlandese. La società - viene spiegato - è assoggettata alla vigilanza da parte delle autorità regolamentari irlandesi, che verificano costantemente l’attività svolta dalla stessa e l’adeguatezza della struttura organizzativa ivi localizzata».

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