Meno ostacoli per la fusione con le Bcc in difficoltà
La normativa che disciplina le azioni di finanziamento e il Fondo temporaneo delle Bcc viene corretta per tener conto anche del Sistema di tutela istituzionale (Ips) scelto dalle 39 Bcc altoatesine, in aggiunta ai gruppi bancari cooperativi facenti capo a Cassa centrale banca e Iccrea. L’emendamento dei relatori alla legge di Bilancio 2020 (nuovo articolo 32-bis) interviene, sull’articolo 2-bis della legge di riforma del credito cooperativo (legge 49/2016) e sull’articolo 150-ter del Tub per rimuovere alcuni ostacoli all’utilizzo delle azioni di finanziamento a sostegno delle Bcc che versino in una situazione di inadeguatezza patrimoniale. Oltre che per riscrivere le modalità di scioglimento del Fondo temporaneo, abrogando la previsione in base alla quale attività e impegni del Fondo (compresi gli AT1 sottoscritti e le sofferenze acquistate) avrebbero dovuto già essere assunti dalle capogruppo e dal gruppo di riferimento.
L’intervento sulle azioni di finanziamento, oltre a contemplare anche l’Ips fra i possibili sottoscrittori, agevola la formazione dei quorum costitutivi e deliberativi delle assemblee delle Bcc che deliberano l’emissione delle azioni, disapplicando la previsione del diritto di recesso per i soci che non concorrono alla deliberazione. Rimuove, inoltre, gli ostacoli alle successive fusioni alle quali partecipi una Bcc che abbia emesso azioni di finanziamento, evitando ripercussioni sulla Bcc incorporante e prevedendo la possibilità di derogare ai previsti diritti patrimoniali e amministrativi, compresi quelli di designazione di uno o più amministratori e del presidente dell’organo di controllo.
L’emendamento dispone poi l’equiparazione, ai fini del mantenimento della licenza bancaria nel periodo transitorio tra la riforma e l’avvio dei gruppi, dell’adesione al Fondo temporaneo anche per le Bcc affiliate all’Ips.
Per quanto riguarda lo scioglimento del Fondo temporaneo, invece, viene ora espressamente previsto che possa essere deliberato, al più tardi, dopo che le Bcc altoatesine avranno aderito al sistema di tutela istituzionale che la Vigilanza dovrebbe autorizzare nel corso del prossimo anno. Modalità di liquidazione da deliberarsi previa consultazione con le capogruppo (Iccrea Banca e Ccb) e con l’ente gestore dell’Ips bolzanino, la società cooperativa consortile Rips costituita il 14 giugno scorso.
Per l’attuazione della vigilanza cooperativa sulle capogruppo, invece, si è ancora in attesa del decreto ministeriale che doveva essere adottato entro il 31 marzo 2019 dal Mise, di concerto con Mef e Banca d’Italia, e che gli atti parlamentari del luglio scorso davano per imminente. La previsione, disposta dall’articolo 20-ter del Dl 119/2018, assume particolare rilevanza perché contempla controlli finalizzati a verificare che l’esercizio del ruolo e delle funzioni di capogruppo risulti coerente con le finalità mutualistiche delle banche di credito cooperativo.