Modifiche continue in un sistema senza logica
Il nostro ordinamento tributario è tutto meno che un sistema, in quanto non presenta i collegamenti indispensabili tra le sue parti che devono essere retti dalla logica e non dalle modifiche continue e meramente casistiche. Sarebbe invece necessaria una gestione del rapporto fiscale attenta alle situazioni più ricorrenti, consentendo agli addetti ai lavori di pianificare la massa di lavoro che cresce ogni giorno senza che se ne capisca l’utilità rispetto al costo.
Vengono i brividi a pensare che al ritorno dalle ferie bisognerà generare e trasmettere un file per ogni fatturina da 10-12 euro per un pranzo di lavoro, allo scopo di contrastare frodi che sicuramente non si fanno con questi documenti. La quasi totalità dei titolari di partita Iva non ha oggi un grado di informatizzazione tale da poter affermare che i dati ci sono già e che basta un click per trasmetterli.
In questo scenario si è inserito ieri sera il secondo Dpcm, oggetto di un comunicato stampa del ministero dell’Economia, con cui verrà notevolmente ampliata la platea di soggetti che non erano tenuti alla maggiorazione dello 0,40% sui versamenti eseguiti sino al 20 luglio scorso e che, con questa percentuale di aggravio, potranno arrivare al 21 agosto (il giorno 20 cade di domenica): si aggiungono i lavoratori autonomi e per tutti le nuove date valgono anche per l’Irap. Si parla anche dell’Iva, per chi aveva deciso di abbinarla all’Irpef, mentre nulla si dice per i contributi Inps calcolati sul reddito. Un altro Dpcm sposterà al 31 ottobre la trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, Irap e 770. Bisognerà poi perdere altro tempo per recuperare le maggiorazioni dello 0,40%, pagate da chi ha eseguito i versamenti dal 1° al 20 luglio.