Imposte

Niente aliquota Iva ridotta per le banche dati senza codici Isbn o Issn

di Benedetto Santacroce e Simona Ficola

Aliquota Iva ordinaria per la fornitura di banche dati elettroniche e servizi di editoria privi dei codici identificativi internazionali Isbn o Issn. È quanto chiarito dall’agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello 69/2019 di ieri ( clicca qui per consultarla ), in cui, dopo aver compiuto una ricostruzione della normativa e della prassi concernente i prodotti editoriali, ha escluso l’applicazione dell’aliquota Iva ridotta, pari al 4 per cento, per le banche dati offerte dalla società che ha presentato il quesito.

In particolare, trattasi di banche dati aventi ad oggetto guide pratiche, guide normative, quesiti e risposte, scadenziario degli adempimenti, codici normativi e legislazione vigenti, prassi, giurisprudenza ed altro, per le quali la società non aveva provveduto a richiedere i codici identificativi internazionali Isbn e Issn (codici adottati a livello internazionale che consentono una identificazione univoca del prodotto editoriale).

Il n. 18) della Tabella A allegata al decreto Iva prevede l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata del 4 per cento, alla commercializzazione di giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici. Al dettato normativo si uniscono i chiarimenti della prassi secondo cui, al fine della applicazione dell’aliquota agevolata, i prodotti editoriali individuati dalla norma, possono essere veicolati attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica e devono comunque essere tutti identificati da codice Isbn o Issn.

L’ampliamento del novero dei prodotti cui può essere applicata l’aliquota Iva agevolata è stato disposto dalla legge di Stabilità del 2016, per effetto della quale la disposizione è ad oggi applicabile non solo alla fornitura in formato cartaceo di giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, ma anche alla fornitura degli stessi in formato digitale, ricomprendendo quindi anche gli e-book.

Un’ulteriore apertura da parte della prassi si è avuta nel 2017, con la risoluzione 120/E, in cui l’agenzia delle Entrate ha avuto modo di chiarire che l’aliquota Iva del 4 per cento è altresì applicabile al contratto di abbonamento a una banca dati online quando la ragione economica della conclusione del contratto di abbonamento è quella di consentire all’abbonato di acquisire il contenuto digitalizzato di libri e altre pubblicazioni aventi le caratteristiche di giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, muniti di codice Isbn e Issn.

La scelta di subordinare l'applicazione dell’aliquota Iva ridotta alla presenza dei codici risponde all'esigenza di adottare a livello internazionale dei criteri comuni per l’identificazione univoca del prodotto stesso.

Peraltro, anche a livello unionale, la Commissione è intervenuta con la direttiva 2018/1713/Ue in cui ha introdotto nuove disposizioni in materia di aliquota Iva applicabili ai prodotti editoriali, precisando che le aliquote ridotte non si applicano ai servizi forniti per via elettronica, ad eccezione di quelli che riguardano la fornitura di libri, giornali periodici, forniti su supporti fisici o per via elettronica o in entrambi i formati, sempreché gli Stati membri già applicavano l'aliquota ridotta alla fornitura dei suddetti prodotti su supporto fisico.

Agenzia delle Entrate, risoluzione 69/E/2019

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