Imposte

Niente tassa sui rifiuti se il contribuente è in stato di detenzione

immagine non disponibile

di Ferruccio Bogetti e Filippo Cannizzaro


Non va addebitata la tassa per servizio di raccolta e smaltimento rifiuti relativamente agli anni in cui il contribuente risulta essere stato detenuto in carcere. Ciò perché manca il presupposto impositivo, dato che trattasi di corrispettivo inerente un servizio di cui il contribuente non ha potuto certamente usufruire, dato il suo stato di condanna. A stabilirlo è la Ctp Treviso con la sentenza 173/1/2018 (clicca qui per consultarla).

La decisione
Nello specifico, le tasse sui rifiuti (nei vari anni denominate Tarsu, Tia, Tarsi, eccetera), non possono essergli addebitate relativamente all’immobile di sua proprietà, perché:
• il contribuente risulta essere detenuto per periodo di oltre quindici anni;
• è stato condannato altresì con espulsione dall’Italia, e quindi non può essere soggetto a tasse e tributi inerenti servizi di cui non ha potuto usufruire;
• in base al suo status era certamente impossibilitato di essere conoscente circa fatti inerenti la sussistenza di tali debiti.

La vicenda
Nel caso in esame, un contribuente è condannato alla detenzione in carcere dal 1999 a metà del 2015. Nel maggio 2017 la società concessionaria, incaricata dal Comune di riscuotere tassa sui rifiuti, notifica all’uomo avvio di esecuzione forzata per oltre 1.900 euro fondata su ingiunzioni di pagamento notificate nel marzo 2015 e giugno 2016 inerenti mancato pagamento tassa sui rifiuti relativamente agli anni dal 2011 al 2013. Inoltre, nel giugno 2017 l’Agenzia Entrate-Riscossione notifica un’intimazione di pagamento inerente cartelle notificate nel 2012 relative a tassa sui rifiuti per anni dal 2000 al 2010. L’uomo si oppone alla pretese con ricorsi in Ctp: non ha potuto usufruire del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti atteso che dall’agosto 2009 al luglio 2015 è stato condannato in carcere con espulsione dall’Italia. La società concessionaria e Agenzia delle entrate-riscossione resistono sostenendo la bontà del proprio operato.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©