Adempimenti

Nuovo calendario, il Fisco ferma le richieste ad agosto e dicembre

Il Ddl delega approvato in Consiglio dei ministri punta a riscrivere e a razionalizzare le scadenze dell’anno. Nel periodo estivo sospesi anche i termini delle risposte a interpello

di Giovanni Parente

Un calendario in grado di dare più respiro a contribuenti, imprese e professionisti che li assistono. Con un Fisco che si farà meno pressante nei mesi di agosto e dicembre. Il Ddl di delega approvato in Consiglio dei ministri rilancia l’idea di rendere l’agenda fiscale meno pressante e caotica. Le parole d’ordine sono due: armonizzare e razionalizzare. Da un lato, si parla infatti di armonizzare i termini degli adempimenti tributari anche a carattere dichiarativo e di versamento. Dall’altro, si indica la strada per perseguirne l’obiettivo tramite la razionalizzazione della scansione temporale nel corso dell’anno, con particolare attenzione a quelli in scadenza nel mese di agosto. Tradotto in altri termini, significa riscrivere l’attuale rincorrersi delle scadenze. Con la difficoltà principale che resta quella di coordinare le scadenze di natura ordinaria con quelle di carattere straordinario. Basti pensare a quanto si prospetta già nelle prossime settimane, in cui tutti i termini collegati alla tregua fiscale si andranno a sovrapporre a quelli già ampiamente previsti per i versamenti d’imposta e gli adempimenti dichiarativi.

Il filo rosso che sembra legare gli interventi sul fronte semplificazioni è una sorta di zero stress nel mese di agosto ma non solo. Se come annunciato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo già a Telefisco (si veda «Il Sole 24 Ore» del 27 gennaio), l’obiettivo a tendere è quello di sgomberare completamente il calendario da adempimenti tributari ad agosto, si tratta di ricollocare circa 200 scadenze nei mesi immediatamente precedenti o successivi. Senza dimenticare, però, anche l’aspetto della cassa dal punto di vista dell’Erario, perché l’esperienza degli ultimi anni insegna che il 90% degli appuntamenti tributari ad agosto (che attualmente riprendono dal giorno 20) è rappresentata da versamenti.

Ma la riforma attesa al voto del Parlamento punta non solo a una doppia operazione: sia Natale che Ferragosto “sereni” per i contribuenti. Fermo restando il mantenimento dei termini di decadenza, i decreti delegati dovranno fare in modo che l’amministrazione finanziaria sospenda sia ad agosto che a dicembre l’invio di comunicazioni. Ma non solo perché lo stand by riguarderà anche richieste di atti, documenti, registri, atti e notizie. Con la piena operatività di questa modifica i contribuenti non saranno costretti a raccogliere documenti magari dalle località di vacanza e a trasmetterli al Fisco. In realtà, si tratta di un’estensione della disciplina in vigore in virtù della quale già ora è prevista la sospensione dal 1° agosto al 4 settembre dei termini sia per la trasmissione dei documenti e delle informazioni richiesti ai contribuenti dall’agenzia delle Entrate o da altri enti impositori (esclusi quelli relativi alle richieste effettuate nel corso delle attività di accesso, ispezione e verifica, ma anche delle procedure di rimborso ai fini Iva) e di quelli di 30 giorni per il pagamento delle somme dovute, rispettivamente, a seguito dei controlli automatici e dei controlli formali e della liquidazione delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata.

Nella riscrittura del calendario entrerà anche la sospensione per le Entrate sempre nel mese di agosto dei termini per le risposte alle istanze di interpello.

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